Bakhita, miniserie di due puntate, basato sul romanzo di Roberto Italo Zanini, Bakhita, inchiesta su una Santa per il 2000,che andrà in onda questo autunno su Raiuno, è stato presentato oggi, con tutto il cast schierato, al RomaFictionFest.
Vediamo subito cosa ci hanno raccontato i protagonisti in conferenza stampa:
Max Gusberti (RAI Fiction): la storia si svolge dalla fine dell’800; il punto di vista è originale, perché di una persona estranea ai luoghi, che viene catapultata in una nuova realtà; è la storia di una ragazza sudanese resa schiava, poi comprata da un esploratore italiano e portata in veneto, dove trova una situazione quasi selvaggia a contatto con i contadini veneti; la bellezza della sua storia è che scopre nella religione la possibilità di affrancarsi e con il suo modo di fare riesce a conquistare il cuore di tutti; Bakhita è la prima suora nera proclamata santa da Papa Giovanni Paolo II; grande forza nella storia e un cast di primo piano fanno di Bakhita un’opera alta e affascinante.
Ida Di Benedetto (Produttrice): la storia nasce prima della Titania e ha avuto una gestazione lunghissima; è una storia che parla d’amore, ma anche di tematiche universali e molto attuali come la diversità e l’integrazione; è un film non religioso, ma spirituale.
Giacomo Campiotti (Regista): storia spirituale che trova spazio in un palinsesto che oggi giorno offre altro; è un racconto sulla ricerca della felicità, sulla solitudine che diventa solidarietà e gioia.
Fatou Kine Boye (Bakhita): mi hanno trovata casualmente; mi sono trovata bene e sono felice di aver partecipato alla realizzazione di quest’opera e di aver interpretato un ruolo così importante; finito il film sono tornata al mio lavoro di commessa e sono orgogliosa di esserlo.
Fabio Sartor (Federico Marin): il mio personaggio è frutto della sua cultura, non è cattivo; abbiamo lavorato, usando una metafora, con la grande fiducia che hanno i contadini; bella la condivisione dell’esperienza; il film mi appartiene come esperienza non come curriculum.
Francesco Salvi (Padre Antonio): è bello fare qualche volta parti serie; in questo film comincio come Don Abbondio e finisco come Don Milani (da prete timoroso a guerriero); mi sono visto durante il doppiaggio e non mi riconoscevo: questa è garanzia di qualità!
Che rottura! Ma noi italiani se non facciamo storie su Santi e morti non siamo contenti?
Mi chiamo Ines e sono la figlia di una ex educanda presso l’Istituto Canossiano di Schio che ha avuto il privilegio di conoscere la Madre Moretta così come la chiamavano. Ai tempi mia madre aveva all’incirca 13 anni e ricorda che Madre Bakhita era nel reparto delle orfanelle, le quali, dovevevano vivere separate dalle educande, evitando addirittura eventuali incontri o contatti. Volevo sapere quando sarà trasmessa la fiction . Grazie e un caro saluto anche da mia madre che è qui seduta vicino a me mentre vi scrivo. Mia madre ha pure un diario scritto negli anni trascorsi a Schio nell’educandato dell’Istituto Canossiano
BAKHITA MI HA FATTO QUASI PIANGERE MI EERO COMOSSA DAVVERO PER DI PIù HO 7 ANNI NO STA STORIA E COMMUOVENTE DAVVERO SUL SERIO SERISSIMO LA STORIA ME LA SCRIVEREI
QUESTA è MIA MAMMA DI 40 ANNI E DICE:BOOO MO VIENE