L’occhio vigile dell’auditel anche su internet? L’ipotesi tutt’altro che peregrina ha assunto una certa consistenza nel Paese dove più di tutti la rete si è sviluppata ovvero gli Stati Uniti. La notizia, le cui prime avvisaglie si erano già avute lo scorso settembre, è stata confermata in questi giorni dal New York Times. Dopo una prima messa a punto su un campione di circa 300 utenze, la società Nielsen, da anni leader mondiale nelle ricerche, informazioni e analisi di mercato, installerà fino all’agosto prossimo gli Internet Meter in 7500 abitazioni (20.000 persone, 12.000 computer), questi apparecchi compilano statistiche accurate sull’uso del flusso video, partendo dal quantitativo di utenti coinvolti, passando per le ore di fruizione, fino alle caratteristiche dell’utenza o la sua distribuzione geografica. La messa a regime è prevista per il 2011.
Negli Usa le informazioni che derivano dai ratings televisivi muovono un mercato pubblicitario che si aggira intorno ai 70 miliardi di dollari l’anno, un bel mucchio di soldi che spiega come mai oltre oceano il business si stia sempre più spostando in direzione di internet utilizzato ormai da milioni di utenti ogni giorno attraverso pc e cellulari (+74% tra il 2007 e il 2009) per seguire le trasmissioni tv preferite, preludio a quello che avverrà probabilmente nei prossimi anni anche nel resto del mondo di cui gli Stati Uniti sono da sempre ispiratori di mode e tendenze.
Da qualche tempo anche in Italia il mercato si sta predisponendo ad un modo nuovo di proporre la televisione: interattiva e con una gestione dei palinsesti più elastica (l’opzione on demand) di cui internet rappresenta il migliore anche se non il solo terreno di verifica, peccato che come al solito ci si ritrovi a inseguire i nuovi orientamenti del mercato con il fiato corto.
Secondo i recenti dati diffusi dall’Istat in Italia aumenta il numero di famiglie che ha in casa un computer: dal 50,1% del 2008 al 54,3% del 2009, sale anche la percentuale di chi ha accesso a internet: dal 42 al 47,3%, i cui fruitori però sono soprattutto i giovani a cui va ad aggiungersi il dato non proprio confortante dell’utilizzo della banda larga: solo il 39% dei nuclei familiari con componenti tra i 16 e i 64 anni possiede una connessione veloce, troppo poco perché si possa auspicare un rapido sviluppo del mercato tv via cavo che giustifichi l’utilizzo a breve termine dell’Internet Meter anche qui da noi.