Avevo un’amichetta, Giselda, docile come un fiore, che io chiamavo « mia vita, mia vita » e le ho capovolto e spezzato il nome a metà. Si chiamava Giselda: ora, infatti, si chiama Leda Gys.
E’ così, parlando di Giselda, che cala il sipario su Trilussa e la sua avventura. Ieri sera è andata in onda la seconda parte di Trilussa, storia d’amore e di poesia con Michele Placido, che ha ottenuto 6.616.000 di spettatori, un ascolto altissimo per una storia ben orchestrata.
Riassunto e critica: Nel secondo appuntamento vediamo Trilussa a colloquio con Mussolini. Il poeta riceve un avvertimento per la sua condotta e se la cava con una dedica sul libro di fiabe del figlio del duce. Scampato al pericolo rincontra Giselda sul set di un filmaccio ( al quale Trilussa decide di collaborare per raccimolare un po’ di soldi ) qui il poeta decide di lasciar stare il film e riprendere il lavoro lasciato a metà con Giselda: la trasformerà in una diva. Nel frattempo la rete fascista di Longarini e Carlacci si stringe attorno al povero Arturo e al suo gruppo: Soprattutto Carlacci innamorato di Giselda, la vuole solo per lui e cerca d’impedire con ogni mezzo la relazione con Arturo. Ma l’imprevisto è sempre a un passo. Giselda infatti nonostante sia molto legata ad Arturo, prova un profondissimo affetto per Trilussa e un giorno parlando con Rosa inavvertitamente lo confessa anche al ragazzo che, disperato, decide di agire contro il regime in un atto dimostrativo. Carlacci lo scopre e prima che Arturo possa difendersi gli mette in tasca una pistola: Arturo viene arrestato con la gravissima accusa di attentato a Mussolini. Trilussa cerca di liberarlo tramite Papa Pio XI e Giselda, preoccupata, pur di salvare Arturo cerca d’imbonirsi lo squallido Carlacci cedendosi a lui. Questi architetta un funambolico piano in cui organizza la morte di Arturo. Trilussa manda a monte entrambi i loro piani, facendo fuggire Giselda e Arturo in Francia.
Ci ritroviamo poi nel 1951 dove Rosa incontra ad un asta una ricca e famosissima diva che in realtà è Giselda, ora diventata Leda Gys . Si chiude così una storia che ci emoziona e riporta alla nostra memoria la figura irriverente e libera di un sommo poeta, sullo sfondo di una Roma di un tempo più combattiva e autentica.