Forte del successo di Capri, Capri 2, prodotta da Angelo Rizzoli e diretta da Enrico Oldoini con la collaborazione di Francesco Marra, arriva sui nostri schermi con una grande ricchezza di bellissimi scenari, direttamente in prima serata su Rai 1.
L’aspetto sicuramente più azzeccato di tutta la serie è infatti l’ambientazione: Capri, Paestum, luoghi bellissimi della bellissima Campania che bucano lo schermo e ci fanno venire voglia di raggiungerli all’istante.
Tornando tuttavia con i piedi per terra e considerando la serie, notiamo un collegamento piuttosto lineare con la fase precedente. Qualche anno è trascorso, e la vita è andata avanti in modo naturale.
Umberto ( Sergio Assisi ), dopo essere stato all’estero, se ne torna a Capri con Ines, moglie straniera e destinata ad abbandonarlo dato che lui la presenta come il semplice frutto di una notte di bagordi, e dato che il ritorno a Capri risveglia in lui il sui animo da playboy.
Le altre coppie che abbiamo lasciato sono integre: Reginella ( Isa Danieli ) e Totonno ( Carlo Croccolo ) sono sposati, e Massimo (Caspar Capparoni ) e Vittoria (Gabriella Pession) sono ancora molto innamorati. Il piccolo Alan è ancora sotto le cure della famiglia di Gennarino (Lucio Caizzi).
Il ritrovamento di un antico relitto nelle acque vicine porta ad alcune novità, compreso l’arrivo di qualche misterioso personaggio che si scoprirà (ma va?) avere direttamente a che fare con i nostri protagonisti.
Beh per usare il principe degli eufemismi, possiamo dire che i contenuti trasmessi dalla serie sono un po’ l’immagine riflessa dal titolo e dell’idea che ci facciamo guardando le pubblicità.
Le vicende dei personaggi si intrecciano e si alternano in un’altalena telenovelesca di vecchia memoria, cercando un po’ pateticamente di stupire lo spettatore con il solito intreccio di vite o viluppo di destini.
I personaggi sono abbastanza piatti, delle sagome bidimensionali, dei “droidi protocollari”, come direbbe Stanis La Rochelle di Boris. E un pò patetiche risultano anche le trascinatissime relazioni che rappresentano il tessuto del programma.
Sarà che ormai sappiamo che possiamo aspettarci di tutto da serie di questo tipo, e quindi siamo portati a non stupirci praticamente più di niente.
Un romanticismo vecchio stile rappresenta una nota gradevole, ma forse solo perché è raccontato in Italiano, e forse perché, in fondo in fondo, riesce effettivamente a ricordarci dei momenti realmente vissuti durante qualche rilassante vacanza.
E’ tutto patinato, i problemi non sono mai enormi o insormontabili. I buoni sentimenti, molto italiani, rappresentano un morbido cuscino su cui cadere nel momento in cui le cose sembrano precipitare minimamente. Tutto ha un chè di “sospeso”.
Super partes, al di là (apparentemente) dello status, vediamo le vite dei protagonisti scorrere rilassate, magari turbate in qua o in là da un qualche evento più o meno sconcertante, ma sempre senza scomporsi troppo.
Non mancano gli intrecci sentimentali, unità di base per la costruzione di una serie di questo tipo. Francamente non so se avrei potuto sentire la mancanza di questo Capri 2, ma sta di fatto che piace, quindi, perchè no?
Articolo scritto per la nostra amica Natascia.