Ogni giorno alle 19.00 su La7 va in onda Murder Call, un poliziesco australiano di tre stagioni creato da Hal McElroy e Jennifer Rowe.
I protagonisti sono due detective, Tessa Vance (Lucy Bell) figlia di un poliziotto in pensione, che lavora all’interno del distretto di polizia di Sidney insieme a Steve Haydem (Peter Mochrie), suo collega ed amico di lavoro.
I due colleghi sono uno l’opposto dell’altro: lei è intuitiva, con memoria fotografica, mentre luim dalla mente analitica e logica è più attento a non oltrepassare il limite che divide la legalità dall’illegalità, ha gran cura delle prove ed è dedito alla legge.
In ogni puntata i due protagonisti interagiscono con il loro capo, l’spettore Thorne (Gary Day), e, quando c’è bisogno dell’equipe scientifica, con Lance Fisk (Geoff Morrell) e Imogene Soames (Glenda Linscott).
Agli omicidi, alle rapine e alle violenze, che si propongono segue puntualmente il lineare schema del genere poliziesco, cioè si assiste all’indagine e alla fine, alla risoluzione del caso. Tutti gli aspetti che ho appena citato fanno di Murder Call un polizeisco classico. Gli ideatori della fiction hanno rivelato, che con il loro lavoro, hanno voluto rendere onore al re del giallo Alfred Hitchcock.
Murdel Call nel 1998 ha vinto anche un Australian Cinematographers Society a dimostrazione che almeno in patria la serie è stata apprezzata ache dalla critica.