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Il killer delle vergini: caccia al serial killer delle quindicenni

Il capitano di polizia Christian Janvier (Jacques Gamblin) da quindici anni segue un assassino seriale, che ha ammazzato nel tempo sei ragazzine di quindici anni vergini in mezzo alla natura e dopo ha sempre fatto trovare i loro vestiti, lavati, stirati e piegati alla perfezione, insieme ad una statuetta della Madonna.

Quando il capitano finalmente pensa di aver trovato il colpevole, si rende conto che è semplicemente un emulo del serial killer e che le indagini, che gli stanno rovinando la vita famigliare (non dedica abbastanza tempo alla figlia, che lo adora, e alla moglie che lo sente troppo assente), ossessionando la quotidianità (è sempre stanco) e il sonno (vede le vittime e i loro omicidi), non possono essere sospese.

Il killer delle vergini (Les Oubliées), serie francese prodotta da AT-Production in collaborazione con France 3, è sbarcata ieri sera alle 21 in Italia, con un doppio episodio su FoxCrime e tornerà in onda già domani con altre due puntate sempre alla stessa ora.


Il thriller, premiato nel 2007 con il Grand Prize Thriller al Luchon International Film Festival, è una serie televisiva di sei puntate, ambientata nel nord della Francia, precisamente a Boulogne-sur-Mer.

La storia sin dall’inizio appare molto interessante, ma ha il grande neo di avere il lento ritmo francese, che seppur sia un thriller psicologico, si può accettare, ma, alla lunga, non sopportare: le indagini sono piuttosto lente e macchinose, fatte da molte parole e poca azione e la trama non aggiunge novità alla scia poliziesca a tinte forti di cui fa parte.

Qualcuno, l’ha paragonato al canadese Durham County, ma almeno dalle prime due puntate, non sembra reggere il confronto: seppur in comune abbiano una fotografia cupa (in questo caso realizzata da Jean-Max Bernard), un paesaggio tetro e alcune analogie fra i rapporti famigliari dei protagonisti, nel primo si vive realmente la pazzia del cattivo e le nevrosi degli altri personaggi, mentre nella presente serie, per ora, a parte il bel personaggio, ben caratterizzato, del Capitano Janvier, non si crea abbastanza tensione da rimanere incollati davanti allo schermo.

Concludendo: la serie, creata e diretta dal regista Hervé Hadmar, è sicuramente un ottimo prodotto, per come è stato confezionato (mi sembra di parlare di un pacco), ma è consigliabile solo a coloro che, oltre ad essere appassionati di investigazione, non hanno fretta di arrivare a scoprire il colpevole.

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