E’ giunta anche in Italia la serie televisiva fantascientifica, tratta dall’omonimo fumetto e cartone animato, Painkiller Jane, composto da 22 puntate e poi sospesa per calo di ascolti, in onda su AXN dal 18 Gennaio.
La protagonista è l’agente speciale della DEA, Jane Vasco (Kristanna Loken), che ho trovato personalmente troppo arrogante per conquistare la mia simpatia, che ha il compito di trovare e neutralizzare alcuni individui chiamati Neuro, esseri umani con abilità fuori dal comune, capaci di creare allucinazioni e di conseguenza minacciare l’umanità.
Nella sua caccia ai terroristi mentali, Jane non è sola: ad affiancarla troviamo un’intera squadra speciale formata da Andre Mc Bride (Rob Steward), Connor King (Noah Danby), il dottor Seth Carpenter (Stephen Lobo), Joe Waterman (Nathaniel Deveaux) e Maureen Bowers (Alaina Huffman), tutti con ruoli differenti che vanno dalla gestione della base, alla ricerca scientifica, dalla espletazione dei compiti di investigazione a quelli di cattura dei cattivi.
L’ex modella Kristanna Loken dopo aver avuto successo con film del calibro di Terminator 3 e L Word, si tuffa in questa nuova esperienza e si fa male: la serie viene cancellata e lei proprio non riesce a convincermi, complice la caratterizzazione del suo personaggio antipatico, borioso, che dovrebbe concentrarsi solo sul suo lavoro ed evitare di parlare. Pure i suoi compagni di viaggio, sono stereotipi di altri già visti per quello che ho potuto constatare (le prime due puntate), senza spessore e zerbini nei confronti della protagonista, senza contare che i poteri dei Neuro sono triti e ritriti e la capacità di Jane di non morire fa molto cheerleader di Heroes.
Concludendo: non c’è molto da dire su questa serie televisiva e questo penso sia un segnale importante che indica il valore del prodotto. Per gli amanti di science-fiction consiglio vivamente 4400 e Heroes, ma non di sicuro Painkiller Jane (in onda ogni venerdì alle 21.30), che merita di essere visto solo in assenza d’altro. Nel complesso la serie non è fatta male, belle le ambientazioni, piacevole il ritmo mai troppo lento, ma per il resto nulla.
Si torna al solito dubbio amletico: perché in Italia acquistiamo prodotti che non ottengono fortuna nemmeno aldilà dell’oceano? Quando capiremo che l’assunto “Se è americano è bello” non è sempre vero?
Se questo è un telefilm, allora il resto cos’è?
Una cosa buona c’è stata, l’hanno stoppata alla prima serie, avranno capito che era uno sperpero di soldi!
bè..l unica cosa bella di questa serie..è lei!