Non deve essere stato facile realizzare una serie tv come Rescue Me (Salvami), da ieri sera in onda alle 21 in doppio appuntamento su Axn (Sky, canale 134). Raccontare la storia dei vigili del fuoco di New York, dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, senza cadere nei luoghi comuni o puntare all’esaltazione più estrema delle loro imprese, degne del nostro più sincero rispetto, deve essere costata non poca fatica agli sceneggiatori David Leary e Peter Tolan.
Alla fine l’ispirazione si è affidata alla fonte disponibile più a buon mercato ma anche di maggior effetto: la realtà nuda e cruda. Ecco quindi venir fuori una serie “drama” dove sono i sentimenti, le passioni ma anche la rabbia dei personaggi e in particolare del protagonista ad essere messe in primo piano.
Rescue Me è un telefilm americano di grande successo, di cui Mediaset acquistò tempo fa i diritti per l’Italia, ma mai trasmesso qui da noi. Ora il canale della Sony Pictures Entertainment, Axn, ha avuto la possibilità di proporre le puntate d’esordio. Negli Stati Uniti di questo tv “drama”, sono già state realizzate quattro stagioni da 13 episodi ciascuna, mentre il canale via cavo Fx, dove la serie va in onda dal 2004, si appresta a trasmettere la quinta di 22 episodi.
Protagonista la Track Company 62 di New York e in particolare il veterano del FDNY, Tommy Gavin, l’attore Denis Leary che è anche sceneggiatore e produttore esecutivo della serie, la cui vita è segnata da due drammatici eventi, la scomparsa di alcuni colleghi e in particolare del cugino Jimmy (James McCaffrey) nell’attentato dell’11 settembre e l’ormai imminente divorzio dalla moglie Janet (Andrea Roth) con la conseguente separazione dai suoi tre figli: Natalie, Trevor e Olivia.
Tommy non riesce ad accettare la perdita della sua famiglia, tanto meno che la ormai ex moglie abbia una nuova relazione con un ricco uomo d’affari, con cui intende trasferirsi in California. Arriva addirittura a corrompere con il denaro i figli, per avere informazioni sul nuovo compagno di Janet, di cui fa azzerare le carte di credito dal nipote hacker, figlio del cugino Jimmy scomparso.
Allo stesso tempo ricade nei vizi che aveva abbandonato: il fumo e l’alcool. Non è chiaro, è gli eventi non lo rivelano volutamente, se proprio per l’effetto degli alcolici Tommy possegga la facoltà di vedere gli spiriti delle persone che non è riuscito a salvare, fra cui un bimbo di colore e una bambina, di cui è riuscito a togliere dalle fiamme il gatto a cui era affezionata, ma è in particolare il cugino Jimmy, colui che gli appare in continuazione, con cui intrattiene delle lunghe chiacchierate.
All’alto tasso drammatico di cui la serie avrebbe potuto essere ampiamente imbevuta, si è preferito mettere in primo piano, gli eventi di vita dei singoli personaggi, che ci vengono proposti non solo nel ruolo di eroi del quotidiano ma anche come semplici uomini con i loro pregi e difetti: dal vizio per le scommesse del gran capo Jerry Reilly (Jack McGee), a quello per le belle donne del pompiere Sean Garrity (Steven Pasquale) e Franco Rivera (Daniel Sunjata). Non manca la matricola Mike Siletti (Michael Lombardi) e chi memore di Ground Zero scrive un libro intitolato: “Ode agli eroi”, il lt. Kenny “Lou” Shea.
In ogni episodio oltre alle scene d’azione non mancano momenti spassosi che mitigano la tensione, come quello in cui Tommy Gavin cerca in maniera maldestra, di spiare cosa succede nella casa dell’ ex moglie, in compagnia del nuovo fidanzato Robert. Ma una sequenza ci ha colpito in particolare e che risulta fra le meglio riuscite delle prime due puntate appena trasmesse: Tommy si sfoga con una psicoterapeuta giunta nella caserma, la dottoressa Goldberg, esternando tutta la rabbia verso il fato che dispensa la buona sorte a chi non lo merita, pretendendo il sacrificio degli innocenti, gli stessi, che come incubi, popolano la sua vita, accentuandone i sensi di colpa.