Nel primo episodio della prima puntata della serie tv Ris Roma, intitolata SPQR, il capitano Lucia Brancato (Euridice Axen) chiama a far parte del Ris Roma Daniele Ghirotti (Fabio Troiano) e Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa), che fanno conoscenza con gli altri componenti della squadra: ma il tempo per le presentazioni è poco, arriva la comunicazione che Agostino Sani è deceduto a causa di un’esplosione nella fabbrica di famiglia. Un’altra morte sospetta aspetta il Capitano in ospedale, quella di De Vito, potrebbe trattarsi di un errore medico, la moglie del defunto ha già sporto denuncia, occorre risolvere al più presto il caso.
Al Ris si indaga sulla morte di Sani, già un anno prima vi era stata un’esplosione che aveva causato numerose vittime, ma tutti erano stati assolti: vengono ascoltati parenti delle vittime della scorsa esplosione ed i sopravvissuti, tra questi si scopre che il marito di una donna deceduta a causa di complicazioni insorte è di origine russa, così come russo è l’involucro plastico della bomba. Negli stessi istanti un’esplosione investe lo studio legale dell’avvocato Ersilia Maggi, che fece assolvere a suo tempo Sani e l’azienda: l’avvocato si salva, miracolosamente. È chiara la matrice dell’attentato.
Lucia e Flavia si concentrano sulla morte sospetta in ospedale, non si è trattato di errore medico, nel cadavere ci sono tracce di un mix anestetico usato anche per le condanne capitali: Filippo Morosino, ex operaio, anni prima fu il teste chiave che fece scagionare Agostino Sani, è la prossima vittima, è in pericolo. Morosino viene posto sotto scorta ma dalle domande che gli vengono fatte appare chiaro come nel vecchio processo abbia mentito o comunque non abbia detto esattamente le cose come stavano. Poche ore dopo Morosino si presenta al Ris e dichiara di aver mentito perché costretto da Sani che lo minacciava di licenziarlo.
Flavia trova delle impronte nella stanza dove è defunto De Vito, sono piene di guano di storni e polvere, Flavia e Costanza Moro (Mary Petruolo) si mettono al lavoro per analizzarle: Rita, la moglie di uno dei sopravvissuti poi deceduto, viene interrogata, dichiara che il marito covava desideri di vendetta che qualcuno ha concretizzato, ma chi? La casa di Rita viene analizzata e vengono rinvenute tracce su un paio di guanti: le indagini sulla morte di De Vito portano alla capo sala Pasquini, cui appartengono le impronte di scarpa ma la donna si è giustificata adducendo una relazione clandestina con la guardia all’ingresso. Ma la Pasquini ha un alibi, il capitano decide di analizzare tutti i decessi dell’ospedale con condizioni analoghe.
Rita viene interrogata, le impronte sui guanti sono le sue, ma …ha un’intuizione: Rita non c’entra nulla, è stato suo fratello, invalido dopo l’esplosione, a piazzare le bombe come confesserà poi in seguito. La terza bomba era stata piazzata a casa di Morosino ma Emiliano Cecchi (Primo Reggiani) se ne accorge in tempo e nessuno resta ferito. In ospedale vi sono state altre morti sospette negli ultimi anni, tutte avvenute con le stesse modalità: in circolazione c’è un angelo della morte.
Nel secondo episodio, intitolato L’angelo della morte, iniziano le indagini in ospedale, viene rinvenuto il cadavere di una donna: l’angelo della morte potrebbe essere chiunque indossi un camice. Al Ris viene segnalato un altro omicidio, quello di Ambra Salvatori, moglie di Demetrio Salvatori, famoso editore: quando la donna è stata uccisa era in compagnia del giovane amante Renzetti, un redattore della casa editrice. Salvatori viene interrogato, ma si dichiara estraneo ai fatti anche se nella stanza dove il cadavere è stato rinvenuto Ghirelli trova una telecamera wifi.
Grazie al confronto delle impronte si scopre che Ambra sapeva di essere spiata da una telecamera, Ghirelli scopre però che le immagini della telecamera venivano inviate alla casa editrice di Salvatori tramite posta elettronica: giunti alla casa editrice Salvatori confessa che era lui a chiedere alla moglie di avere rapporti con altri uomini, scegliendo insieme gli amanti. Al Ris Lucia e Costanza (…) indagano sull’angelo della morte: vengono analizzati i bidoni contenenti le siringhe usate: vengono rilevate tre impronte digitali, Lucia decide di infiltrare un uomo all’interno della struttura per seguire da vicino le indagini, il tenente Bartolomeo Dossena (Marco Rossetti)
Renzetti oltre ad essere l’amante di Ambra, aveva anche una storia con Letizia, figlia di Salvatori: questa viene interrogata mentre Renzetti muore a causa delle ferite riportate. Ghirelli scopre che il filmato che Salvatori ha consegnato loro non è quello dell’ultimo incontro tra Ambra e Renzetti, ma quando giungono nella casa editrice scoprono che Salvatori è morto, avvelenato. Dalla visione del video, al Ris scoprono che Demetrio Salvatori ha ucciso Ambra e Renzetti in quanto i due gli avevano comunicato di voler stare insieme: ma chi ha ucciso Salvatori? Grazie alla saliva lasciata dall’assassino sulla boccia di aceto avvelenata, si scopre che è stata Letizia ad uccidere suo padre, lei e Renzetti si dovevano sposare ma lui ha preferito Ambra.
In ospedale Dossena trova una scatola di rocuronio, la stessa sostanza usata per uccidere le vittime, è li che l’assassino si rifornisce: il capitano quella stessa sera riceve la visita di un ex collega, indagato in un procedimento del quale lei è il teste chiave. Chiede di essere ascoltato e le punta una pistola contro. Per sapere come andrà a finire non ci resta che aspettare la prossima puntata di Ris Roma Delitti Imperfetti, in onda giovedì prossimo su Canale 5 in prima serata.