Nel primo episodio della seconda puntata della serie tv Ris Roma Delitti Imperfetti, intitolata Lettera d’addio, viene rinvenuto il cadavere di una ragazza sedicenne, Gianna, impiccata all’interno di un magazzino: Daniele Ghirotti (Fabio Troiano), Emiliano Cecchi (Primo Reggiani) e Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa) indagano sul caso e sulla lettera d’amore indirizzata all’amica Katia. Katia interrogata rivela che Gianna tempo prima l’aveva baciata ma che sembrava essere stato un gesto innocente, ma il medico legale Carnacina riferisce che Gianna aveva la trachea deformata, come se qualcuno prima l’avesse strangolata e poi coperta dalla corda per simulare il suicidio, forse si tratta di omicidio. Il cadavere risulta anche essere stata spostato in tre punti diversi.
Bartolomeo Dossena (Marco Rossetti) intanto in ospedale continua ad indagare sulle morti sospette, in borghese scopre degli armadietti forzati nella sala riservata agli anestesisti, contenenti i medicinali con i quali sono stati uccisi i pazienti: ma sono in molti ad avere quelle chiavi, l’angelo della morte deve essere certamente una delle infermiere o il portantino, tutti presenti al momento delle morti. La madre di Gianna porta a Flavia il diario della figlia, è convinta che non si sia trattato di omicidio.
Dossena inizia le sue indagini da Carmen Galeani, infermiera, le sottrae il badge dove scopre che in occasione di entrambi gli omicidi lei era presente, le impronte digitali poi corrispondono a quelle rinvenute sulle maniglie degli armadietti dei sotterranei. Ma per il capitano Lucia Brancato (Euridice Axen) questo non è sufficiente per incolparla di diversi omicidi, occorrono ben altri indizi. Ghirelli scopre che la lettera non è stata stampata dalla stampante di Gianna ma da quella della sua amica Katia: ma chi ha stampato la lettera?
Sul camice di Carmen, Flavia scopre delle tracce di un anestetico, proprio quello usato per gli omicidi: fermata, la donna ha confessato di essere una ladra di medicinali, che rivendeva poi agli informatori farmaceutici.
Ghirelli scopre che sulla scena del crimine vi era un’essenza di garofano, la stessa rinvenuta sulla sigaretta trovata sulla scena del crimine, e presente in alcuni preparati dentistici, il padre di Katia era stato da dentista proprio quel giorno, prima di andare al magazzino. Interrogato confessa di aver provato ad avere un approccio con la ragazza, ma che quando questa ha iniziato ad urlare lui perse la testa, strangolandola: la lettera è stata scritta solo per sviare le indagini, per dare più rilevanza al suicidio.
Ma questa versione non convince Flavia e Ghirelli, i quali indagando trovano l’arma del delitto, una sciarpa i cui frammenti erano incastrati nel collo della vittima: sono state Katia e Susy ad ucciderla, non sopportavano più Gianna, che le seguiva in tutto. È stato il padre di Katia ad aver scoperto le ragazze mentre impiccavano Gianna e di aver cercato di sviare le indagini: il caso è risolto. In ospedale però c’è un’altra morte sospetta, quella di un ragazzo lasciato solo dal medico per circa 15 minuti: quella dell’angelo della morte adesso è una sfida. Ma di chi si tratta?
Nel secondo episodio intitolato Il mistero della tomba dorata, Flavia e vengono inviati ad indagare su un furto all’interno di un museo: sono stati sottratti dei vasi antichi parte di un corredo funebre, proprio il giorno prima di una mostra. I ladri hanno lasciato un biglietto con stampata una cartina: i Ris si mettono subito al lavoro e nel punto indicato dalla x si ritrovano i vasi sottratti. Ma chi è stato a spostarli?
Analizzando i vasi rubati si scoprono tracce di sangue e viene denunciata la scomparsa di un tombarolo, Enzo Battista, la cui figlia, Anna Deodato, è stata assunta come archeologa proprio al museo: è stato il padre ad aver trovato il corredo funebre tempo prima. Al Ris Lucia è convinta che l’assassino colpisca solo persone con determinati organi malati, dunque solo in determinati reparti. Il magistrato intanto ha autorizzato l’installazione di telecamere all’interno dell’ospedale, finalmente si riuscirà a scoprire qualcosa! Viene interrogato l’amico di Battista, Aiello, il quale dichiara di non vederlo da moltissimi anni.
Dossena per indagare meglio si reca a casa di Milena, altra infermiera del reparto, le scopre dei graffi sul braccio: se li era fatti lei stessa quando stava con Alessio, un medico dell’ospedale dalla personalità violenta ed egocentrica. Bartolomeo e Milena si baciano. Battista prima di sparire ha segnato l’indirizzo di un aeroporto privato specializzato in disinfestazioni, Icarus: i numeri indicati nella mappa rinvenuta nei vasi, sono delle coordinate aeree, forse indicano dei siti di tombe scoperte prima di scomparire.
Il socio di Battista, Aiello, viene rinvenuto morto, mentre Lucia si reca con Flavia nella tomba segnata sulla mappa: all’interno vi è un cadavere e tracce di sangue, il cadavere è quello di Battista, ucciso con un colpo brutale dietro la nuca. Anche Aiello è stato ammazzato e sulla scena del crimine si trovano tracce di diserbante per coltivazione: i Ris corrono all’aeroporto Icarus ma troppo tardi, il titolare si sta dileguando a bordo di un aereo. Fermato confessa di aver ucciso sia Battsta che Aiello, il primo perché voleva tenere tutti i vasi rinvenuti, il secondo per paura che potesse parlare troppo.
In Ospedale intanto accadono cose strane, la telecamera mostra qualcuno entrare nella stanza 25, dove c’è una partoriente, Dossena e Ghirelli si precipitano ma la persona riesce a fuggire perdendo però la mascherina: analizzando i video delle telecamere non si capisce nulla ma Costanza Moro (Mary Petruolo) effettua l’esame del DNA sulla mascherina che rivela che l’angelo della morte è un uomo.