Nel 1958 Nunzia (Bianca Guaccero) e Uccio (Marco Cocci) sono una giovane coppia e piena di speranze che si sposa a Cisternino. Nel 1969, i due hanno già tre figli: Lucia (Carlotta Cherflis), Giacomo (Christian Campagna) e Giuseppe (Mattia De Vito). L’uomo ha problemi a lavoro. Ha litigato con il suo titolare per il salario che non gli è stato dato e dopo aver reclamato quanto gli spetta, subisce da lui un’aggressione. Uccio viene visitato dal medico che gli consiglia di non andare più nei campi, dal momento che questo tipo di lavoro lo destabilizza fisicamente.
Parlando con alcuni suoi amici, ma soprattutto con la moglie Nunzia, Uccio si convince a trasferirsi a Torino, città che potrebbe offrire a lui ed alla sua famiglia una vita migliore. La vita senza Uccio è difficile. Nunzia lavora all’interno di un locale e subisce un tentativo di violenza sessuale da parte di alcuni contadini che lavoravano nei campi. Fortunatamente, interviene in tempo un suo familiare. Nunzia vuole fare i conti con l’uomo che la stava quasi stuprando e dopo averlo minacciato ed esortato a non farsi più vedere, apprende dal figlio che il padre, venuto in suo soccorso, è morto a causa di un infarto.
Per questo motivo decide di andare da Uccio a Torino chiedendo ad Ettore di farsi accompagnare. La situazione che Nunzia si trova ad affrontare è ancora più difficile. La donna, con il marito e i tre figli, si ritrovano a vivere all’interno dell’abitazione di un operaio. Nunzia vorrebbe trovare un appartamento tutto per loro e si ferma a visitare l’appartamento di Nello, proprietario di una drogheria, il quale tenta con lei anche un approccio sessuale. Nunzia è però, irremovibile e fugge via.
Uccio, che lavora come operaio alla Fiat, si trova di fronte ad una condizione lavorativa alquanto complicata. I colleghi, infatti, scioperano per ottenere più diritti, mentre lui è l’unico a non avere questa intenzione, creandosi delle inimicizie. Nunzia decide di vendere la dote della madre per dare la caparra ed un mese di affitto al proprietario della drogheria. Nunzia, Uccio ed i tre figli riescono cosi a vivere all’interno di un bell’appartamento. I figli della coppia a scuola vengono offesi per la loro provenienza dal sud.
Nunzia inizia un rapporto di amicizia con Tina, figlia dell’operaio che ospitava lei e la sua famiglia. La ragazza ha una relazione con un ragazzo, ma non vuole dire ai genitori di questo rapporto par paura. Nunzia la esorta a dire la verità ai suoi, ma Tina non riesce a farlo. La ragazza esce una sera con il suo fidanzato, ma mentre i due si baciano in un bosco, Tina viene violentata, mentre il suo ragazzo viene picchiato. Nello viene processato, ma reputato innocente dai giudici, nonostante le violenze commesse su Tina. I due sono costretti a lasciare la casa di Nello e si trasferiscono in un altro appartamento. Uccio diventa capo reparto alla Fiat. I problemi da affrontare all’interno della fabbrica sono numerosi. Uccio subisce un grave incidente nel luogo di lavoro, per aver tentato di salvare un suo collega da una sicura morte. E’ Bartolo, grande amico di famiglia, a darne la notizia a Nunzia. La donna va con i figli all’ospedale, dove Uccio si trova in sala rianimazione.
Qualche giorno dopo, Nunzia viene convocata in fabbrica e per la prima volta vede il luogo in cui lavora il marito. I responsabili dell’azienda le chiedono di firmare un contratto affinchè, qualora il marito non si riprenda del tutto, lei possa lavorare in fabbrica e venga garantito un futuro anche ai suoi figli. Uccio muore, lasciando Nunzia nella disperazione. La donna, nonostante tutto, decide di ritornare a Torino e di andare a lavorare in fabbrica al posto del marito.