Ieri sera è andata in onda la prima puntata della nuova serie tv Come un delfino. Il protagonista, Alessandro Dominici (Raoul Bova) è un campione di nuoto che tuttavia, al termine di una gara in Sicilia per la qualificazione agli Europei, si sente male: il medico sportivo gli consiglia di riposarsi per alcuni mesi, per evitare il rischio di un arresto cardiaco. Alessandro ad una festa incontra il suo vecchio amico Don Luca (Ricky Memphis) che gli racconta di seguire alcuni ragazzi che hanno commesso reati a riscattarsi grazie al nuoto. Don Luca cerca un allenatore ma Alessandro è scettico: vuole solo allenarsi per gli Europei.
Alessandro decide di aderire al progetto di Don Luca, va in Sicilia dove conosce Spartaco (Maurizio Mattioli) che gli presenta i ragazzi: Nico (Tommaso Ramenghi) è un ragazzo difficile che ha subito uno scontro fisico e verbale con Alessandro. In comunità Alessandro conosce Giulia (Simonetta Solder), l’assistente sociale della comunità: il giorno seguente nonostante le incomprensioni con Nico, Alessandro inizia ad allenare i ragazzi, tra di loro ce n’è anche uno sordomuto, Rocco (Gianluca Petrazzi).
Notando che manca proprio Nico in vasca, Alessandro lo va a cercare in piazza e lo trova insieme a noti pregiudicati del luogo, che iniziano a fare illazioni sull’integrità di Don Luca: il giudice minorile Valeria Viti (Barbora Bobulova) convoca Alessandro e gli dice di stare lontano dai ragazzi e dalle loro famiglie. La sera il padre di Bernardo (Andrea Troina) piomba in comunità deciso a non far più nuotare il figlio ma Don Luca si oppone: c’è tensione all’interno della comunità a causa dei traffici loschi di Nico che, grazie al suo carattere forte e strafottente, è ammirato da tutti.
In piscina Alessandro porta Gina e Irene, due ragazze esperte nuotatrici che attirano subito gli sguardi e le simpatie dei ragazzi del gruppo: intanto l’allenatore nota che Pietro, un ragazzo appena arrivato, non se la cava male con il nuoto e lo coinvolge insieme agli altri. Alessandro trascorre molto tempo con i ragazzi, spronandoli a nuotare, facendogli vivere la piscina come uno strumento di libertà: Don Luca informa Alessandro che la piscina nella quale si allenano a breve dovrà essere sgomberata trattandosi di bene confiscato, i ragazzi avrebbero una loro piscina confiscata alla mafia ma occorre un milione di euro per terminarla.
Alessandro vuole tornare a gareggiare ma sente il suo agente che lo scredita agli occhi dei suoi sponsor, in favore di un ragazzo più giovane: decide di tornare per un pò a casa dalla sua famiglia. Don Luca intanto viene denunciato per abusi sessuali su minori proprio da uno dei suoi ragazzi: è stata la famiglia Scalisi a manovrare il tutto, in vendetta al sequestro della piscina operato proprio da Luca.
Alessandro interroga il ragazzino che ha denunciato Don Luca, ma questi non è intenzionato a confessare: Pietro intanto si reca dai boss della malavita per prendere il posto di Nico. In piscina Alessandro vuole allenare i ragazzi per la gara regionale della Sicilia, tutti sono entusiasti, anche Nico. Ma le violenze all’interno del gruppo non cessano, Rocco è aizzato dal fratello in quanto lo vuole rinchiudere in un centro psichiatrico.
Pietro viene picchiato dal boss e ridotto in fin di vita, dovrà rinunciare al nuoto: Nico dice di voler partecipare alla gara e vincere, per Don Luca e per Pietro. Il giorno della gara le cose non vanno bene, i ragazzi non si qualificano e si demoralizzano: ma Alessandro vuole farli concorrere per la staffetta, dove arrivano terzi, qualificandosi. Ma la malavita non demorde, vuole eliminare Alessandro facendogli capire chi è che comanda: riempiono la piscina di acido, ferendo gravemente un ragazzo.
Come andrà a finire? La prossima puntata de Come un delfino andrà in onda domani sera in prima serata ore 21.10 su Canale 5.