La prima puntata della mini serie TV Bakhita inizia con la visita di Aurora (Stefania Rocca) al convento delle Canossiane di Schio dove viveva suor Bakhita (Fatou Kine Boye), gravemente malata: purtroppo però quando Aurora giunge al convento viene informata che suor Bakhita è già morta, da due giorni. Quando le sue tre figlie le chiedono chi era suor Bakhita, Aurora inizia il racconto della vita e della conversione di Bakhita, nata in un villaggio dell’Africa selvaggia tanto tempo fa.
In Veneto nel frattempo Angelica (Sonia Bergamasco) e Federico Marin (Fabio Sartor), spregiudicato commerciante, ateo e anticlericale, sono i genitori di Aurora: dopo un litigio Federico Marin parte per l’Africa per affari, mentre Angelica scopre di essere incinta ma purtroppo muore dando alla luce la figlia Aurora. In Africa Bakhita è stata fatta prigioniera e venduta come schiava ad una famiglia nobile locale: la morte per crocefissione di un altro schiavo la turba enormemente.
Dopo un altro viaggio in Africa Federico Marin porta a casa, in Veneto, Bakhita quando Aurora ha solo nove anni (Federica Baù): in paese tutti sono affascinati dalla vista di una donna di colore, e ne sono anche spaventati, credendola la reincarnazione del diavolo. Federico ha salvato Bakhita dalla morte certa in Africa, mentre era in corso una ribellione di schiavi: ma si rivela essere un uomo duro e crudele, che nega una proroga di pagamento ad un suo contadino, Andrea (Ludovico Fremont) e tratta con sufficienza Giovanna (Giulia Elettra Goretti) cameriera della casa e fidanzata di Andrea.
Bakhita è una donna buona e giusta: aiuta i bambini poveri che hanno freddo regalando loro della legna del padrone Marin, questi lo scopre e vuole frustare i bambini, ma Bakhita si frappone e convince il padrone a regalare ai bambini la legna per questa volta. Marin parla con il cugino Guido (Ettore Bassi) che vuole Bathika tutta per se in cambio di denaro per aprire una seteria: ma proprio quando Guido stava per prendersi Bakhita, Aurora chiese al padre di poterla avere come tata.
In paese Andrea, il contadino obbligato da Marin a lasciare la sua casa, si barrica con un fucile e vuole uccidere tutti coloro che si avvicinano: sarà Bakhita a convincerlo a uscire e consegnarsi alle forze dell’ordine. Bakhita racconta a Aurora della sua storia al villaggio: di come un giorno dei predoni vennero e distrussero il villaggio uccidendo sua madre e rendendo lei schiava. Una notte Federico Marin in preda ad un raptus cerca di abusare di Bakhita ma questa riesce a fuggire, rifugiandosi davanti alla chiesa: Giovanna la trova e, urlando che è una strega che porta malocchio, aizza la folla contro di lei, che inizia a picchiarla e ingiuriarla.
Padre Antonio (Francesco Salvi) la salva e rimprovera la folla: Bakhita in chiesa scopre Dio e chiede a Padre Antonio di parlargli di Dio e della creazione, prima di fare ritorno a casa Marin, dove riceve delle frustate dal padrone per non essere rimasta a casa quella sera. Ma Aurora vede tutto e ha una crisi respiratoria: è li che capisce quanto l’amava.
Giovanna scopre di essere incinta e vuole sbarazzarsi del bambino, ma Bakhita le parla e la convince a farsi aiutare da Padrea Antonio: Marin lo scopre e corre in chiesa minacciando Bakhita di altre frustate se non lo seguirà subito a casa. Ma Bakhita è irremovibile: vuole rimanere in chiesa con Padre Antonio.
La pagherete cara tutti e due
Urla Federico Marin prima di uscire dalla chiesa irritato.
Bello,sconvolgente, emozionante, commovente. Ci vuole fegato per perdonare i gravi torti, ma Bakhita c’è riuscita, il che significa che siano tutti fratelli e che dobbiamo aiutarci a vicenda, però spesso dimentichiamo questa lezione, perchè siamo troppo occupati a pensare alle cose futili piuttosto che al vero senso della vita.
Solito polpettone inutile che si perderà nel tempo. La storia di Bakita viene stravolta nel modo più assurdo per arrivare alla moralina sul perdono come scrive Francesco. Storicamente inutile visti gli errori continui di costumi e tempi, ma assolutamente fuori di testa quando fa fare la figura dei retrogradi ai veneti in una delle zone più industrializzate al mondo di allora. Passata questa farsa d fiction chi se la ricorderà iù? Brutta sceneggiatura, brutte scene, brutta regia. Musica scontata.