L’avevano detto chiaramente che i personaggi femminili in Gomorra 2, avrebbero avuto maggiore spazio.
E lo ha capito anche Cristina Donadio che nella serie prodotta da Sky interpreta Scianel, un personaggio dark dal look appariscente, ma forte, sfrontato e sgradevole.
Scianel è una pessima persona, Un personaggio femminile forte che non passa inosservato, per il suo aspetto fisico – il caschetto biondo-verdastro è un tratto distintivo inequivocabile – e per il suo temperamento. Fuma sempre e ha un hobby: il poker. Da buona giocatrice d’azzardo osserva molto ed è attenta a tutto. Incarna il male, declinato il chiave femminile, che spesso è peggio di quello maschile.
Spiega la Donadio intervistata da Tv Sorrisi e canzoni entusiasta delle possibilità che le ha offerto il suo ruolo.
Per un’attrice avere tra le mani un personaggio così è un gran regalo. Hai la possibilità di giocarti in tantissime sfaccettature. Sono andata a pescare nella dark side della mia anima per darle linfa vitale: nei gesti, nello sguardo, nella camminata. Per anni ho lavorato in teatro e sono partita dalla mia esperienza per studiare questo ruolo: l’ho considerata come una grande eroina della tragedia greca o shakespeariana, lavorando poi sul contesto in cui Scianel si muove, quello della camorra. Ho cercato dei dettagli, era già un personaggio scritto molto bene e io mi sono messa lì a imbastire un abito. L’ho fatto dandole alcune caratteristiche precise.
Continua l’attrice che è riuscita a mettere a fuoco il suo personaggio.
Scianel o la ami o la odi. Non ci sono vie di mezzo. I suoi occhi nascondono fragilità, frutto della sua storia che piano piano verrà fuori. Quando nasci in una famiglia camorrista l’alternativa di riscatto sociale purtroppo non la vedi, così diventi prigioniera di te stessa. È un destino segnato. Scianel è consapevole, sa benissimo quello che sta facendo, ma va avanti diritta per la sua strada. Non ha paura di nulla.
E la Donadio pare aver capito il segreto del successo di Gomorra.
In primis la grandezza dei registi e della sceneggiatura. Fa la differenza anche il gruppo di lavoro: costumisti, truccatori, assistenti di scena, tutti si spendono al cento per cento. E poi, senza alcuna presunzione, credo che noi attori siamo riusciti a incarnare i personaggi al meglio.