Parte stasera, alle 23:40, Presunto colpevole, il nuovo programma di Raidue che racconta storie di malagiustizia. Al centro di ognuna delle sei puntate ci saranno tre racconti. Nel primo appuntamento, la drammatica storia di Giuseppe Gulotta. Il suo calvario è durato ben 36 anni, di cui 21 trascorsi tra le mura di una cella. Arrestato all’età di 18 anni e accusato di avere partecipato alla strage di due carabinieri ad Alcamo Marina (Trapani), massacrati a colpi di pistola, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Oggi, di anni, ne ha 54 ma chi potrà restituirgli la sua vita?
Nella seconda storia il caso di Roberto Giannoni, impiegato di banca di Firenze portato via all’alba, in manette, dalla sua casa. Non ci tornerà più per sei anni. L’accusa, associazione a delinquere di stampo mafioso. Non era vero nulla. La terza storia, invece, è quella di Maurizio Lauricella di Palermo, un’esistenza finita il giorno in cui è stato messo prima agli arresti domiciliari, poi in carcere, quello duro, all’Ucciardone. Che aveva mai fatto? Niente, assolutamente niente. Ma suo fratello, ogni volta che veniva arrestato, dava false generalità. Nessuno s’è mai preso la briga di controllare.
Sergio Bertolini, che firma come autore il programma assieme a Paola Bulbarelli, Giuseppe Ciulla e Andrea Ruggieri, ha spiegato la scelta di una linea molto più morbida per raccontare le vite di questi protagonisti (Fonte Libero):
Il programma avrebbe potuto calcare la mano sui magistrati che hanno sbagliato e in alcuni casi hanno fatto pure carriera ma per scelta non facciamo i nomi dei magistrati, non c’è un significato politico, è un racconto di verità che tornano a galla, soprusi e sofferenze incredibili di chi è accusato dallo Stato ingiustamente.
Voce narrante, Fabio Massimo Bonini, conduttore in penombra in uno studio radiofonico dismesso della Rai di Milano.