Vieni via con me, l’atteso programma di Raitre condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano, rischia di non andare in onda. A rivelarlo è lo stesso Fazio che contesta il mancato via libera agli ospiti della prima puntata Roberto Benigni, Paolo Rossi e Antonio Albanese:
A tre settimane dalla messa in onda, Endemol Italia non ha ancora il contratto, gli ospitti non hanno ancora il contratto e giustamente Saviano dice:”Così non vado in onda” e io sottoscrivo pienamente. Non ci sono giustificazioni di natura economica: evidentemente è un momento in cui la tv non può permettersi di raccontare la realtà.
Fabio Fazio aggiunge:
Lo abbiamo già detto prima dell’estate: i programmi o si fanno bene o non si fanno, le vie di mezzo non esistono. Ci siamo messi a lavorare e abbiamo raccontato per filo e per segno all’azienda la trasmissione, nella quale Saviano avrebbe voluto parlare di mafia e politica, di emergenza rifiuti, di carceri, di ricostruzione all’Aquila, di delegittimazione e macchina del fango. Capisco che sono argomenti che fanno paura.
Il conduttore è certo che i ritardi non dipendano da motivazioni di tipo economico perché gli ospiti, come Benigni, avrebbero accettato le proposte della Rai. L’attore e regista, ad esempio, percepirebbe meno del suo cachet ottenuto durante la sua ultima apparizione in Rai e avrebbe lasciato all’azienda tutti i diritti.
Fazio conclude il suo sfogo ribadendo il concetto:
Ma a tre settimane praticamente non ha il contratto nessuno. E per di più oggi abbiamo saputo da Raitre che son stati rimandati indietro contratti sui quali erano già stati presi accordi. Ora basta. Senza ospiti il programma non si può fare, c’è un limite oltre il quale non si può andare. Saviano sono convinto che abbia il diritto di essere trattato benissimo dalla tv di stato. Per quello che rappresenta, deve essere protetto da tutti i punti di vista, anche da quello mediatico.
Il direttore di Raitre Paolo Ruffini si schiera dalla parte di Fazio (fonte Il messaggero):
Sono mesi che questa produzione subisce inspiegabili rallentamenti evidentemente legati ai temi che aveva ed ha in animo di trattare. I contratti erano e sono pronti e sono stati negoziati dagli uffici competenti a condizioni vantaggiose per la Rai e all’interno del budget di Raitre … [I contratti] potevano e potrebbero essere firmati dagli stessi uffici, cioè dalla vicedirezione generale per le Risorse artistiche. È incomprensibile che qualcuno li abbia bloccati smentendo accordi raggiunti e mettendo a repentaglio la realizzazione stessa del programma, a palinsesti approvati e spazi pubblicitari venduti. Voglio sperare che non sia così.