Dopo la “sbornia” mondiale iniziata male e finita peggio per i colori azzurri, gli spettatori italiani si ritroveranno a confrontarsi con il desolante panorama televisivo dell’estate Rai, in particolare della prima rete, pressoché privo di novità di rilievo. Raidue svelerà alle poche decine di persone ancora ignare, quale sarà la sorte dei naufraghi di Lost mentre su Raiuno, Pino Insegno reduce dal flop invernale di Insegnami a Sognare cercherà di rifarsi con il nuovo ciclo di Reazione a Catena e Michele Cucuzza ci parlerà dei vizi privati e pubbliche virtù nostrane nel non nuovissimo E la chiamano Estate. Tutto qui? Qualcuno dirà, si tutto qui o poco più ed è già levata di scudi.
E’ Luca Borgomeo dell’Aiart, associazione di telespettatori cattolici a puntare il dito sulla scarna programmazione estiva del servizio pubblico:“Oramai sono anni che la Rai produce quasi esclusivamente repliche d`estate. Ma quest`anno la situazione è peggiorata La Rai dovrebbe esporre la scritta “chiuso per ferie”. Sono queste le cose sostanziali che interessano ai cittadini”. L’anno scorso fu il Codacons a inveire denunciando come:“L’ammiraglia Rai, non trovi nulla di meglio che replicare per l’ennesima volta L’ispettore Derrick, Il commissario Rex, La signora in giallo, Un medico in famiglia e Le sorelle McLeod.
Basta una sbirciatina al primo canale per rendersi conto che anche quest’anno il copione si è ripetuto senza sussulti di rilievo, ispirato dall’adagio di “stessa spiaggia stesso mare”. Alle 11.45 arriva puntuale Jessica Fletcher ovvero l’attrice Angela Lansbury mentre nel pomeriggio hanno già fatto capolino le due sorelle australiane, quanto a Derrick e soci latitano ma non si sa ancora per quanto. Siamo consapevoli che entrambe le serie hanno riversato nel vasto universo tv un numero impressionante di episodi (264 La Signora in Giallo 224 Le Sorelle McLeod), ma come si dice: “il troppo stroppia” e i funzionari Rai preposti ai palinsesti potrebbero dar fondo alle ultime energie, stremate dalla lunga stagione appena trascorsa, per poter individuare qualcosa di alternativo.
Che la Rai stia attraversando un periodo non proprio felice è sotto gli occhi di tutti, l’estrema vulnerabilità e instabilità dello suo status si sta già riflettendo sui progetti per la prossima stagione con caselle ancora da riempire e trasmissioni prive di una collocazione definitiva, ma un’azienda finanziata con il contributo dei telespettatori non dovrebbe mai abbandonare il proprio presidio, sebbene riversi in una fase critica. Lo stesso direttore generale Mauro Masi ha detto che: “La perdita teorica per il 2010 è di 200 milioni e il piano industriale porta ad un sostanziale pareggio a fine 2012, solo con forze Rai e senza considerare il canone, la cui variazione spetta al legislatore“. Dove l’Azienda di Stato troverà i soldi è un giallo che solo Jessica Fletcher a cui la Rai ogni anno concede tanta fiducia, potrà risolvere.
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