In vista delle elezioni amministrative del 15 e del 16 maggio prossimi, è stato proposto dalla maggioranza, Pdl, Lega e Responsabili, un emendamento che preveda che nel regolamento sulla par condicio si estendano i principi della disciplina delle tribune politiche a quelli dei talk show, con l’intento di garantire un’applicazione stringente della par condicio ai talk show, in campagna elettorale. Traduzione: se passasse la proposta, come è già successo lo scorso anno in occasione delle elezioni regionali, Annozero, Ballarò, Porta a porta e L’ultima parola dovrebbero ospitare tutti i rappresentanti delle forze politiche oppure fermarsi/chiudere per lasciar spazio alle tribune elettorali.
Davide Caparini, capogruppo della Lega Nord in commissione di Vigilanza Rai, ha spiegato:
I tre emendamenti depositati sono l’applicazione della legge sulla par condicio nello spirito di dare l’accesso a tutte le forze politiche che concorrono alle prossime elezioni, forze politiche che abbiano una dimensione consistente e come previsto dalla legge.
Michele Santoro ha annunciato battaglia:
Noi reagiremo in tutti i modi ma chi oggi fa finta di non vedere non può non essere ritenuto complice. Di fronte ad un’emergenza nucleare, ad una guerra che ci vede impegnati in prima fila e alle vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio, si agisce per chiudere gli spazi critici, restituendo così ai telegiornali di proprietà di Silvio Berlusconi e a quelli pubblici da lui direttamente condizionati un primato che hanno perso sul campo.
Giovanni Floris ha commentato:
Di nuovo? Errare è umano, perseverare è diabolico… Dopo l’esperienza dello scorso anno, quando un regolamento ingestibile portò alla chiusura dei talk show, il Tar ha stabilito che i programmi di informazione non possono essere equiparati alle tribune elettorali. Se la commissione varasse un regolamento del genere bisognerebbe dare per scontato un ricorso da parte della Rai o di chiunque ne abbia il diritto, ricorso che porterebbe immediatamente all’annullamento del regolamento stesso. E’ particolarmente miope guardare all’informazione solo con gli occhiali delle elezioni amministrative. Mai come oggi siamo costretti a guardare anche al di fuori dai nostri confini (e da quelli delle nostre città) per vedere che sarà delle nostre vite. Non penso solo alla Libia e al Giappone, ma ad esempio anche alla cronaca economica internazionale. Il nostro lavoro è’ raccontare tutto questo, se servono spazi in più per le elezioni amministrative e’ bene aggiungere. Togliere (per la seconda volta) sarebbe (per la seconda volta) un errore.
Anche Bruno Vespa si è detto contrario:
Spero vivissimamente che venga evitato il blocco ai talk show deciso l’anno scorso nella convinzione che si possano trovare formule per obbligare tutti noi a condurre dibattiti realmente equilibrati.