La televisione in estate offre solo repliche e di questo si lamentano tutti, dagli spettatori, alle unioni dei consumatori, perfino i presentatori: è il caso di Pupo che, alla vigilia del suo ritorno su Raiuno con Reazione a Catena, a Tv Sorrisi e Canzoni, attacca pesantemente coloro che creano i palinsesti estivi:
La tv che d’estate si ferma per quattro mesi, da metà maggio a metà settembre, è una vergogna soltanto italiana. Una vera indecenza. Penso che neppure i Paesi africani siano ridotti così.
Per il presentatore un simile comportamento è inaccettabile, è una mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori:
Non si fa così. In un’Italia alle prese con la crisi, con tanti anziani, malati, gente che d’estate deve stare per forza a casa, non si può fare finta di niente. Vale per la Rai come per gli altri. Penso a mia madre, a chi ha davvero bisogno di compagnia. Dovrebbero effettuare un serio intervento legislativo. È una vergogna inaudita: si vedono solo un campionario di film replicati per la 1.800ª volta e spezzoni di vecchi show. Succede solo in tv, il resto del paese non si ferma.
Pupo, parlando in particolare della situazione della Rai, suggerisce una soluzione:
Visto che Endemol, Ballandi, Magnolia e compagnia bella lavorano per il resto dell’anno, anche perché spesso gestiscono risorse artistiche fondamentali, in Rai d’estate dovrebbero approfittarne per far lavorare gli interni, che non di rado sono lasciati a far nulla. La Rai dovrebbe imparare a distinguere fra gli appalti indispensabili e quelli che non lo sono.
Le parole di Pupo sono sacrosante, soprattutto quando si parla di televisione pubblica (purtroppo per quella commerciale, non possiamo esigere nulla di più di ciò che ci viene offerto). Un’altra soluzione potrebbe essere quella proposta da Fiorello tempo fa:
Riflettendoci bene, una cosa alla RAI la vorrei dire: voi mandate sempre le repliche dei programmi, va bene, ed io allora il prossimo anno vi mando la fotocopia del pagamento del canone ed il gioco è fatto!