Fonti televisive alternative? Anche in Italia si può! Oltre alla tv tradizionale ormai in dirittura d’arrivo con l’avvento del digitale terrestre e la satellitare, nel nostro Paese sta sempre più prendendo piede l’IPTV (Internet Protocol Television), la televisione diffusa attraverso la fibra ottica, settore dove a primeggiare è indubbiamente il marchio Fastweb che ha di recente registrato ricavi in crescita a 918,8 milioni (+13% sul primo semestre 2008) mentre l’utile è a 17,9 milioni contro la perdita di 14,9 milioni della gestione industriale nei primi sei mesi 2008.
Ottime notizie per l’amministratore delegato Stefano Parisi il quale ha annunciato a Il Messaggero che è imminente il lancio sulla piattaforma da lui diretta dei contenuti Mediaset Premium: “Con un unico set top box, che può servire anche da decoder per il digitale terrestre – spiega Parisi – potremo così offrire tutti i canali nazionali (Rai, Mediaset e La7) in qualità digitale e i canali gratuiti del digitale terrestre. Inoltre, tutto Sky e l’offerta Premium di Mediaset, il video on demand e i nostri contenuti. Siamo gli unici, in questo momento”.
Altra esempio di tv a banda larga è Alice di Telecom Italia competitiva ma in tono minore rispetto ai diretti concorrenti di Fastweb, in entrambi i casi i due principali competitor del settore devono vedersela con l’ arretratezza delle strutture in cui langue da illo tempore il nostro Paese. Qualche giorno fa la Commissione UE ha pubblicato un nuovo rapporto che analizza la diffusione della banda larga e le abitudini della nuova generazione digitale in Europa, i risultati mostrano come dal 2005 ad oggi l’ Europa sia diventata il continente numero uno al mondo, in proporzione agli abitanti, per i collegamenti a banda larga e per il numero di abbonati ai servizi della rete mobile.
Riguardo internet il numero degli utenti è aumentato. Ad oggi il 56% degli europei lo utilizza regolarmente e di questi l’80% usa un collegamento ad alta velocità. Anche l’uso del telefonino è in aumento. Peccato che, sempre riguardo il suddetto rapporto, l’Italia risulti fanalino di coda per utilizzo e download di contenuti digitali via Web, occupando la 23esima posizione per l’uso sistematico della Rete.
Solo il 31% degli utenti è in possesso di una rete broadband, contro il 49% della media europea. Un italiano su due non ha mai avuto accesso ad internet. Il primato relativo alla diffusione dei telefoni cellulari resta invece saldamente in mano al nostro Paese, ma per quanto riguarda la tv via telefonino qui da noi non ha mai veramente attecchito, forse perché gli italiani preferiscono le dimensioni ormai smisurate degli schermi televisivi a quelle ridotte del display di un cellulare, senza contare gli inevitabili problemi di connessione. Una banda larga ancora poco potente è invece il tallone d’Achille dell’Iptv italiana, ma sembra ormai imminente la rivoluzione che porterà lo standard della Rete a 100 mega.