Il sottosegretario alle Telecomunicazioni Paolo Romani ha annunciato che tra martedì e venerdì verranno effettuati dei cambiamenti al decreto tv. Il viceministro lo ha rivelato durante un dibattito organizzato da Sky Tg24 (fonte Ansa):
Le probabili modifiche riguarderanno il cinema, ma faremo chiarezza anche per quanto riguarda il web.
Il ministro ribadisce che non cambierà la norma che prevede la riduzione del tetto di affollamento pubblicitario sulle emittenti a pagamento dal 18 al 12% (fonte Reuters):
Quella non è una norma che prevedo modificheremo.
Di Pietro sul suo blog ribadisce la sua contrarietà al decreto tv:
Il Parlamento sta esaminando in questi giorni il decreto Romani. Il provvedimento è sostanzialmente un attacco del Governo nei confronti di Sky e della Rete per ostacolare la concorrenza a Mediaset. Le disposizioni stabiliscono che le dirette streaming verranno equiparate alle dirette televisive e quindi sottoposte ad una autorizzazione obbligatoria con tutti i vincoli che ne conseguono. Inoltre si prevede l’oscuramento da parte del Garante che interviene sui provider di tutti quei canali video (compreso YouTube) sui quali verranno riscontrate eventuali violazioni del copyright … questo decreto vuole bypassare la magistratura e la polizia postale per poter utilizzare certe norme a proprio uso e consumo. Il decreto Romani rischia di diventare il manganello del Governo contro la Rete, oltre che l’ultimo di una lunga serie di colpi bassi a Sky.
La Rai, per voce del vice direttore generale Antonio Leone, condivide il decreto:
la Rai ha espresso apprezzamento per le linee generali del decreto anche se ha proposto di fornire una regolamentazione alla sistemazione dei canali digitali.