Il decreto Tv stoppa la trasmissione dei film vietati ai minori di diciotto anni dalle 7 alle 23: l’articolo 9 del decreto, in vigore dal 27 gennaio vieta a qualsiasi piattaforma (digitale, analogica, satellitare, iptv):
La trasmissione, anche a pagamento dei film ai quali sia stato negato il nulla osta per la proiezione o la rappresentazione in pubblico o che siano stati vietati ai minori di anni diciotto, nonché dei programmi classificati a visione per soli adulti.
Questa norma prevede anche che film vietati ai minori di 14 anni, non siano trasmessi prima delle 22.30 (ad esempio La febbre del sabato sera o Dirty Dancing). Così non ci rimettono solo gli amanti di cinema, che non potranno vedere film violenti o d’autore (ad esempio i film di Almodovar o I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee o Full Metal Jacket di Stanley Kubrick), ma il cinema in generale. Economicamente, invece, ci perdono coloro che, come Sky e Conto Tv, propongono canali pornografici a pagamento pay per view 24 ore su 24.
Mentre Sky non ha rilasciato alcun commento, Conto Tv, per voce dell’amministratore delegato Marco Crispino fa sapere (fonte Corriere.it):
Siamo partiti da un mese e mezzo con l’offerta 24 ore su 24: abbiamo investito, acquistato diritti e banda trasmissiva. È una norma liberticida perché la direttiva europea, che lo schema di decreto recepisce, non prevede orari. E poi la tv a pagamento via satellite ha il sistema più alto di protezione che esista, con ben cinque filtri: la parabola, il decoder, la smart card, il pagamento per il singolo evento e il codice pin. Piuttosto si limiti l’accesso al poker.
Contrario alla norma anche Giuseppe Giulietti (fonte La repubblica):
Il punto è che al questione della tutela dei minori non può essere utilizzata solo quando fa comodo. Se si vogliono tutelare davvero i bambini e i ragazzi bisognerebbe piuttosto vietare gli spot su tutte le trasmissioni a loro dedicate, soprattutto gli spot ‘non dichiarati’. E invece tale divieto viene introdotto solo per i bambini, e non per gli adolescenti, fascia d’età altrettanto delicata. Una norma di questo tipo invece regola solo la distribuzione dei soldi.
Carlo Pileri presidente dell’Adoc plaude allo stop dei film vietati ai minori sulle emittenti in chiaro, ma non per quelle a pagamento (fonte Adnkronos):
Imporre un divieto di messa in onda, dalle 7 alle 23, per i film vietati ai minori è un intervento giusto se applicato alle sole emittenti che trasmettono in chiaro, ma non può valere per quelle a pagamento, in quanto rappresenta una forte limitazione alla loro attività, visto che la maggior parte dei film d’autore e di qualità sono vietati ai minori di 14 e 18 anni.