Capelli rosso fuoco, nasino a patata, trecce lunghe e sorriso coinvolgente: questa sarà la protagonista della nostra rubrica sui cartoni animati, Anna dai capelli rossi. Nata come romanzo autobiografico per ragazzi dalla scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, la storia di Anna è fatta di gioie e dolori.
Il cartone animato è un anime giapponese (Akage no An) creato dalla Nippon Animation nel lontano 1979 e mandato in onda dalla Fuji Tv in Giappone, mentre dai noi è giunta nel 1980, prima sulle reti nazionali, Raiuno e Raidue poi, nel 2007 è stata mandata in onda su Italia1. La regia è di Isao Takahata, mentre i disegni sono di Yoshifumi Kondo, per un totale di 50 episodi.
La storia narra di Anna Sherley una bambina rimasta orfana troppo presto, cresciuta in un orfanotrofio fino all’età di 11 anni e piena di paure. L’infanzia difficile l’ha portata a prendere ed accettare tutto nella vita, rimanendo estasiata di fronte alle cose più semplici (per lei cariche di significato). A causa di un malinteso, la dolce Anna viene adottata dai fratelli Marilla e Mattew Cuthbert (che avrebbe voluto un maschietto per avere manodopera nel lavoro nei capi), che rimane conquistato dalle grazie e dalla dolcezza della ragazzina, così eternamente affascinata dalla natura circostante la cittadina di Avonlea (isola di San Lorenzo in Canada).
La “dolce ciliegina” riesce anche ad ammaliare anche la severa Marilla, portando un’oasi di felicità a tutti coloro che si avvicinano a lei. Barche, laghi, alberi e tutto ciò che le è intorno merita un nomignolo, quasi a renderlo familiare, perfino la pianta sul davanzale della cucina ha un nome, Banny.
Anna, crescendo, si sente bruttina, odia il colore dei suoi capelli, le sue lentiggini, ma questo non la ferma, continua a vivere e dare gioia alla gente e finalmente sarà ricompensata quando riesce ad allacciare un’amicizia con Diana Barry, compagna di tante avventure.
Anna, col tempo, si impegnerà anche negli studi, cercherà di contrastare il suo acerrimo nemico, il giovincello Gilbert Blythe, un ragazzo saccente che la chiama “pel di carota”, mentre si affezionerà alla sua insegnante Miss Stacy, che la preparerà ad intraprendere l’ammissione per la scuola superiore, visto l’abilità nello scrivere della protagonista.
Come in tutte le storie, arriva anche il momento di piangere e questo accade quando, la banca dove Mattew ha tutti i suoi risparmi, fallisce, portandolo alla morte di crepacuore e rendendo per la disperazione Marilla quasi cieca. A causa di tutto ciò, la dolce protagonista decide di rimanere ad Avonlea ( perdendo l’occasione di andare all’università e diventare scrittrice), cercando di stare accanto alla sua benefattrice, aiutata, fortunatamente, da Gilbert, innamorato di lei, e diventando insegnante alla sua vecchia scuola.
La storia di Anna piena di colpi di scena, di buoni propositi, incertezze e amore puro è un mix tra Heidi e Annette, con la sola differenza, che, invece di essere ambientata in Europa, la sua vicenda si svolge in Canada.
Consigliato a tutti coloro che amano i paesaggi montuosi, le colline verdi e le storie con una morale: bisogna apprezzare tutto ciò che ci circonda e lottare per superare gli ostacoli a cui la vita ci pone davanti.