Come vi sentireste, se la mattina, alzandovi dal letto trovaste fuori dalla porta di casa, sotto lo zerbino, un giornale con scritte le notizie del giorno successivo? Questo è ciò che accade al protagonista di Ultime dal Cielo.
La serie di cui che vi sto per parlare è frutto della perversa mente di Pat Page, Vic Rubenfeld e Ian Abrams (la produzione è targata Three Character, Angelica Films, Columbia Tristar Television), una serie tv fantastica targata 1996 – 2000, fatta di quattro stagioni e da 90 episodi da 45 minuti l’uno.
Ogni puntata vede come protagonista l’agente di borsa Gary Hobson (Kyle Chandler), che ogni mattina trova il quotidiano del giorno dopo fuori dalla porta dell’abitazione preceduto da un miagolio di un gatto completamente arancio, chiamato da lui Gatto (come quello di Colazione da Tiffany). Sconvolto in un primo momento, Gary decide di condividere il segreto con il suo miglior amico Chuck Fishman (Fisher Stevens) e con la sua collega di lavoro non vedente, Marissa Clarck (Shanesia Davis).
In un primo momento, il protagonista pensa bene di utilizzare le previsione del giornale per ricavare denaro, ma la su cara amica Marissa gli spiega che quello che gli è stato dato è un a specie di dono per salvare il prossimo, intervenendo sui fatti più disastrosi del giorno dopo.
Durante le sue avventure giornaliere, Gary scoprirà l’amore, si riavvicinerà con la famiglia, rischierà di perdere la vita, si affezionerà al gatto (che poi diventerà parte integrante dell’arredamento della casa di Gary) e conoscerà il suo predecessore, che non solo gli dirà della fortuna che ha nell’ avere il Chicago Sun Times, ma gli ricorderà che prima o poi tutto questo finirà e che si renderà solo in quel momento, della grande fortuna che ha avuto nel salvare vite umane.
La serie è stata girata a Chicago, la colonna sonora è stata scritta da W.G Snuffy, all’interno della serie si sono visti alternare dei volti noti alla piccolo e grande schermo: Coolio, Ernest Borgnine, Felicity Huffman, Cynthia Nixon, Leslie Hope, Jerry Springer, Tom Bosley e Marion Ross.
Che dire della serie? Non mi sono persa una puntata, mi faceva compagnia la mattina verso le 11.30 ed in ogni puntata trovavo sempre qual cosina in più che amavo del telefilm. Gary, il personaggio principale all’inizio mi era indifferente, poi con il passare delle puntate ho imparato ad affezionarmi a lui e alla serie. Bella la storia, originale, a tratti simpatica, a tratti molto profonda e comunque sempre interessante da vedere.
La consiglio a chi ama serie fuori dall’ordinario, a chi adora gli anni novanta e a chi piace stare 45 minuti davanti alla tv, in compagnia, senza annoiarsi.