Si vede che Carrie Bradshaw vive nel baricentro della sua vita. Si tratta di un tipo di donna che non si incontra spesso, anche se ha l’aria di non rendersene molto conto, e di sentirsi abbastanza “nella media”.
Ha uno sguardo molto intelligente, attivo e propositivo. Mi studia come io cerco di studiare lei, ma con due armi in più: il fascino femminile e un’enorme esperienza in fatto di relazioni, quella che difficilmente si apprende all’università .
Vive in una realtà dinamica e velocissima, lontano dall’inerzia in cui vive la maggior parte di noi. Rappresenta l’emblema di una donna nuova, una donna in prima linea, e la prima cosa che mi colpisce di lei è la tendenza a non essere troppo conservativa, a “buttarsi” nel dialogo.
L’estremo interesse che prova per i pensieri degli altri mi ricorda qualcosa. Fa la giornalista, ma non una giornalista “normale”; più che raccontare, si fa delle domande, e le fa ai suoi lettori, le fa forse per riordinare le idee intorno agli eventi.
E lo fa in modo incredibilmente spontaneo. Ad ogni mia affermazione, si sofferma un attimo su di me con un’espressione estremamente riflessiva. Poi risponde con calma e con un fresco umorismo, ma ci mette un pò prima di aprirsi veramente.
Una chiusura naturale, nei primi momenti di una seduta, che per lei ha un altro significato: sembra che giri intorno agli argomenti, sembra che cerchi di studiarli, mentre li intrattiene parlando, per poi coglierne l’essenza ed interagirvi a dovere.
Si trova estremamente a suo agio. E’ una, come si dice, che sa esattamente come comportarsi. Conosce e ha vissuto centinaia di situazioni, le ha studiate, vissute, amgari ci ha sofferto, e poi ha imparato tutto quello che poteva.
E’ questo che lei fa: impara dalle situazioni. Riesce ad essere tutto e parte, appartiene a un gruppo di amiche che rappresenta un qualcosa di superiore rispetto alla mera somma delle parti.
Ognuna di loro, dice, è una parte di qualcosa che si muove giorno e notte nella scena del sesso e della città . Si muove ed attivamente vi partecipa, come se fosse un grande gioco, fatto di equilibri e disequilibri, in cui l’amore romantico non è l’unica scusa per cercare di essere felici.
Non esistono scuse in generale, questa è storia vecchia. La sola cosa necessaria è affrontare le difficoltà e la vita giorno per giorno. Niente si crea e niente si distrugge: tutto già c’è, va preso e digerito nel modo migliore.
Ultimamente Carrie ha “smesso” una serie di abitudini: ha smesso di fumare, ha smesso di frequentare un Grande e tormentato uomo della sua vita, anche se di questo non è molto sicura.
Tuttavia smettere non è altro che il tocco impressionistico di qualche aspetto della nostra vita che si occupa di noi e poi se ne fugge lontano. Non è il suo essere donna che impronta la sua vita, adesso lo capisco, ma è il suo essere Carrie.
Una persona speciale in seduta si riconosce da quanto io sto zitto ad ascoltare e da quanto il tempo passa velocemente: stavolta tutti e due i parametri sono schizzati alle stelle. Niente si crea e niente si distrugge, l’alchimia che si forma prende le mosse da elementi già presenti nell’aria e in ognuno di noi.
La ricerca affannosa di qualcosa filtra attraverso le sue parole. E non sono parole complesse o strane, e mi rendo conto che quel qualcosa non è l’obiettivo, l’obiettivo è la ricerca, finalizzata quasi involontariamente al successo e all’esperienza.
L’immagine di lei che si gira e se ne va rimane impressa sulla mia retina per delle ore.