Se non avete niente da fare il giovedì sera dopo le 22, vi consiglio di farvi un giro su MTV insieme a Pif, che, vestiti i panni di Vj, più leggeri rispetto a quelli di una Iena , si aggira nei meandri delle abitudini degli italiani con la sua telecamera indiscreta.
Sono molti i programmi che cercano di entrare nella vita delle persone e da molto tempo si cerca di realizzare qualcosa di originale nel settore; credo che la maggiore difficoltà stia nel rendersi conto che i fatti delle persone in sé e per sè non interessano, è ciò che essi implicano per la vita e per le percezioni degli spettatori che attira la loro attenzione.
Quindi ci si chiede se è possibile che l’argomento stesso di ricerca possa diventare un pretesto per conoscere qualcosa di veramente interessante, oltre che di privato, relativamente alle persone indagate e intervistate.
Come direbbe Stanis La Rochelle del mitico serial Boris, Pif si muove per le strade in modo “molto italiano”, anche se la trasmissione eredita forzatamente, in virtù del canale che la trasmette, quelle gocce di atmosfera televisiva anglosassone che Mtv emana in modo naturale.
Quello che ci racconta Pif è una realtà che potremmo definire “alternativa” in senso letterale, alla ricerca di storie, eventi, e vicende che scorrono parallele rispetto a quelle che ci vengono canonicamente mostrate in televisione.
Avete presente quando la bellissima Amelie, nel film omonimo, si chiede, guardando Parigi, quante persone in quel momento stiano avendo un orgasmo? Ecco, Pif sembra porsi domande del genere, e usarle come pretesto per intraprendere un indagine.
Volete sapere cosa succede in un campo rom? Volete conoscere qualche risvolto sul sottobosco omosessuale italiano? Volete sapere chi vincerà l’elezione di miss China? Questo e molto altro giace come domanda sotto soglia dentro di noi.
Pif ci toglie il disturbo e ci risponde senza che apriamo bocca. In uno stile che abbiamo avuto il piacere di esperire con alcuni degli ottimi programmi trasmessi su La7, fatti ed eventi sono raccontati dalle persone.
E le persone sono quelle vere, quelle che vivono nella vita, e non quelle che passano metà della propria esistenza davanti a una telecamera. Si parla con le persone che affrontano la quotidianità non in misura non minore a quanto lo facciamo noi.
Se l’argomento è la presenza e l’attività dei cinesi immigrati in Italia, si intervistano i ragazzi, e si cerca di capire la mentalità con cui essi affrontano l’inserimento scolastico, e i conseguenti piccoli episodi di razzismo, fino a chiedere qual è il momento vero dell’integrazione.
Ed ecco che, per magia, compare il risultato sperato: l’informazione interessante. La chiave dell’inserimento è la comprensione parlata e scritta della lingua. Un’affermazione che può parere banale, ma che acquista valore come funzione del vissuto della fonte stessa.
L’assenza di peli sulla lingua non sta quindi nel rivelare chissà quale segreto, ma nel colorare le parole con la genuinità del vissuto comune, che le rende impagabili rispetto a quelle assiomatiche di altri ben noti personaggi plastificati.
Bravo Pif complimenti per la trasmissione orfani di mafia !!!