Beppe Grillo è andato a Porta a Porta: lo vediamo nel video che vi proponiamo prima di questa riflessione, obiettiva e distaccata, del fenomeno mediatico che potrebbe portare ben presto un’ulteriore rivoluzione nei media. Finalmente, il ritorno del comico genovese negli studi Rai per una diretta senza precedenti, per 60 minuti di mancata intervista – sfociata a tratti in un monologo durante una comizio in piazza. L’occasione è stata per le Elezioni Europee 2014 ed è andata bene, dopotutto. Ma secondo chi? Lo dice l’Auditel, che divulga un 26% di share e circa 4.300.000 spettatori, lo dice Twitter con oltre centomila commenti pubblicati, ma l’elettore che ha assistito a questo tragicomico spettacolo, come la penserà?
Un’ora di diretta in seconda serata su Rai 1 che ha superato, in termini di ascolto, la prima serata sulla stessa ammiraglia della tv pubblica (a un passo dalla prima serata di Canale 5): questa è la forza mediatica di Beppe Grillo, che ha successivamente scatenato ancora una volta le reazioni politiche e non per le affermazioni – molte delle quali forti, estreme e temibili: difficile da seguire in un discorso laddove gli argomenti sono intercambiabili e fusi insieme, ma con un Bruno Vespa in tenuta calma e serafica e un reale interesse nel voler capire le intenzioni del leader del Movimento 5 Stelle.
L’impressione è che, come sempre, l’istrionico e catalizzatore di attenzione Grillo abbia saputo fare la sua parte, ovvero quella di attrarre interesse verso il movimento politico; poi, come è stato finora ammesso dallo stesso, lui non ha alcuna carica e si tiene fuori dai palazzi del potere (nonostante lo eserciti sui suoi e in rete da vero Signore degli Anelli) e il lavoro, l’impegno e la responsabilità dei cittadini eletti nelle varie cariche politiche è il reale parametro di giudizio su cui un elettore -ad oggi- può basarsi.
Però resta quel sentore, come dire, alla votate noi che siamo onesti, diffidenti e in gamba. Poi si penserà a quello che bisogna fare, pronti a smantellare il sistema, quello politico, economico e sociale. Ma se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, questo processo ha bisogno di tante laboriose energie. E l’energia della disperazione, caro Beppe, gli italiani complessivamente non l’hanno raggiunta. E poi, infondo, il dubbio palesato più volte dai micro interventi di Vespa non è così distante da quello che pensa l’elettorato incerto verso l’efficacia del Movimento 5 Stelle, che semplicemente si chiede: come si fa a non essere diffidenti verso una comunità di speranzosi diffidenti?