Quanto è importante lo sport per una nazione? Per l’Italia sicuramente tanto, se consideriamo che le classifiche mondiali sull’obesità ci posizionano al secondo posto. E’ fondamentale, quindi, ripartire dalle scuole e da una buona educazione sportiva. Resta un solo dubbio: come si fa ad educare i giovani allo sport se gli eventi sportivi non vengono più trasmessi in chiaro? Già, perché i continui tagli e il bilancio perennemente in rosso costringono la Rai a non acquistare tanti eventi sportivi. A rischio anche la trasmissione delle prossime Olimpiadi.
Oggi gli eventi sportivi in tv sono diventati un enorme business e il mercato dei diritti sportivi ha ormai raggiunto prezzi esorbitanti. La Rai, per ora, detiene di diritti dei prossimi Mondiali di Calcio (in comproprietà con Sky) e punta alla Fifa Confederation Cup 2013. Ma con 225 milioni di euro di rosso in bilancio, c’è poco da fare: la Rai rischia di perdere le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 e le Olimpiadi di Rio 2016. E all’orizzonte c’è anche l’emittente araba Al Jazeera, che punta sul mercato italiano per le prossime stagioni sportive.
Secondo il direttore di Rai Sport Eugenio De Paoli: “La Rai deve essere garantita dalla politica. Non è giusto che i telespettatori debbano pagare un abbonamento per vedere manifestazioni sportive di interesse nazionale”. Per citare qualche numero, la finale di Federica Pellegrini alle Olimpiadi di Londra è stata vista da 9 milioni e mezzo di telespettatori. Le finali di scherma (con campioni come Valentina Vezzali e Andrea Baldini) da 6 milioni di telespettatori e il pugilato da 5 milioni. A livello politico, non si possono ignorare delle cifre così elevate.
In generale, i vari eventi di calcio, tennis, formula 1 ecc… rischiano di finire nel monopolio delle pay tv. Se lo sport non viene trasmesso a tutti, non potrà mai crearsi una vera cultura sportiva in Italia. E se l’emittente di Stato non può permettersi di trasmettere lo sport vuol dire che, in definitiva, lo sport ha perso.