Commenti a caldo: Sanremo 2013, tra sacro e profano. Prima il collegamento con Daniela Bongiorno e i figli di Mike Bongiorno per inaugurare la statua del grande conduttore televisivo e subito dopo, con in un’incursione vista dal collegamento con Luciana Littizzetto al teatro Ariston, Rocco Siffredi. Una scaletta decisamente azzardata, questa.
Va bene che, come ha detto pure il mitico Carlo Freccero in una recente intervista (perdonatemi ma a quest’ora mi sfugge il giornale su cui l’ho letto questa mattina), il marito di questo Fabio Fazio e dei suoi autori in questo festival di Sanremo è proprio di saper destrutturare il format per poi ricomporlo. Ma questo accostamento ci è sembrato un po’ stonato, per restare in tema di canzoni…
Prima il collegamento dalla piazza con la famiglia di Mike Bongiorno che parla della fondazione dedicata alla memoria del presentatore e di Casa Allegria. Il figlio più piccolo, Leonardo Bongiorno, taglia il nastro e sfila il lenzuolo cangiante che copre la statua. (Per fortuna l’ha fatto presto, perché quella stata a grandezza naturale sotto quel lenzuolo faceva una strana impressione…) E mentre scopriamo la statua di Mike, la gente fuori urla Allegria. E Fabio Fazio, sicuramente per rispetto, prima di tornare nel teatro si avvicina a toccarla. E lo imitano quelli che gli sono intorno… Manco contenesse la reliquia di un santo. Era pur sempre Mike Bongiorno, insomma! Un momento che poteva essere toccante, ha un sapore decisamente trash… Acuito dall’apparizione in video, alle spalle della statua, di Rocco Siffredi.
La Littizzetto presenta in modo decisamente ironico e buffo Rocco Siffredi… È un Walter. Fa ridere, ma troppo in fretta perché siamo appena tornati sul palco dopo il collegamento in esterna, in un momento che doveva e poteva essere più forte emotivamente, per l’appunto più rispettoso. Ecco bastava uno snodo in più, per essere leggermente più delicati. Perché il rispetto non si dimostra solo toccando una statua di bronzo, no?
Rocco Siffredi si esibisce con i fantastici Elio e le Storie Tesi in un Bacio Piccolissimo. L’esibizione è gradevole, divertente, piena di piccole sorprese. Strappa sorrisi. Poi arriva Pippo Baudo, con i capelli tutti bianchi. Rocco Siffredi, tra due mostri sacri insomma.