Enzo Iacchetti, attraverso le pagine di Libero, è tornato ancora una volta sulla polemica contro il Festival di Sanremo. Lo storico conduttore di Striscia la notizia ha spiegato con chiarezza perché il figlio è stato tirato in ballo:
Martino ha 25 anni: ha talento, ama la musica e scrive canzoni. Quest’anno ha partecipato per la seconda volta al concorso Area Sanremo (…) Ovviamente non gli è andata bene. Già due anni fa, Martino era arrivato tra i primi otto, da 600 che erano all’inizio: poi, il direttore artistico Gianmarco Mazzi lo scartò; cosa che, in coppia con il presentatore Gianni Morandi, ha rifatto quest’anno. Il punto è che Mazzi non dice di aver escluso mio figlio perché ha una brutta voce, o perché la sua canzone fa schifo: lo ritiene semplicemente non idoneo. Ora mi dica lei cosa devo pensare: forse, Martino, è troppo grasso per il Festival o troppo sciatto nell’abbigliamento? Oppure non ha una potente major alle spalle?
Ma il sospetto per il comico è anche un altro: il cognome famoso potrebbe averlo penalizzato:
Insieme, abbiamo anche pensato che la cosa migliore per lui sia scegliere un nome d’arte. Ma, in fondo, perché il figlio di un calzolaio che voglia seguire le orme paterne dovrebbe cambiare nome? Che male c’è a esser figli d’arte?
Iacchetti ha precisato che la sua invettiva contro Morandi e Mazzi non dipende però dall’eslusione del figlio, poiché quest’ultimo non ha mai preso parte a Sanremo Social, il concorso indetto su Facebook contro i cui verdetti si è scagliato il comico:
Si danno false speranze ai giovani che per partecipare a Sanremo Social e realizzare un videoclip obbligatorio, hanno speso più di mille euro a testa. Il mio atto d’accusa prescinde dall’esclusione di mio figlio, anzi: sono contento che non sia stato ammesso, così nessuno potrà dire che è raccomandato.
Infine Iacchetti se la prende anche con Giletti, che ha ospitato una sua dichiarazione registrata nell’ultima puntata di L’Arena:
Mi ha teso una trappola: mi ha mandato una troupe in teatro, dove stavo lavorando, chiedendomi di registrare senza contradditorio qualche battuta su Sanremo e sulla mia battaglia. Mi sono fidato di lui, che reputavo un amico, ma ho fatto male: del mio intervento ha mandato in onda quello che voleva e poi preso in diretta la telefonata di Mazzi, fingendo di non saperne niente.
Iacchetti, in conclusione, afferma a chiare lettere che Mazzi di musica “non ci capisce niente” e che Morandi non interviene pubblicamente sulla vicenda “per dignità: anche lui, in fondo, è d’accordo con me“.