Sanremo 2012: Adriano Celentano non ci sta a passare per bugiardo e impone al direttore artistico del Festival Gianmarco Mazzi un ultimatum: sul suo blog il Molleggiato chiede a Mazzi di ammettere pubblicamente che lui non si è inventato nulla, altrimenti non metterà piede sul palco dell’Ariston.
Caro Gianmarco,
pur non dimenticando l’impegno e il grosso “lavoro ai fianchi” che hai dovuto esercitare su di me per portarmi a Sanremo (e non da adesso, ma da anni) devo purtroppo darti un aut aut . Leggendo i giornali di oggi sulla situazione Sanremo, l’idea che più di tutti emerge, o perché i media non sanno esattamente come stanno le cose e quindi per non sbagliare danno più credito alle false smentite della Rai che non alla verità che il Clan ha espresso sul mio Blog, è che tra le righe prevale una sottolettura secondo la quale mi sarei inventato tutto in nome di una pubblicità di cui non solo da adesso, ma fin da quando ero un umile orologiaio ,non me n’è mai fregato niente. Non disdegno la pubblicità e mi piace far casino sui giornali, ma solo se c’è un fondo di verità, altrimenti sarebbe un disgustoso e cattivo gioco sulla buona fede della gente.
Pertanto sono costretto a dirti che io posso venire a Sanremo solo se tu dichiarerai alla stampa il contenuto dei messaggi che hai ricevuto dal simpatico direttore di RaiUno Mauro Mazza (non è un’ ironia mi è simpatico veramente) con i quali ti faceva la radiocronaca di ciò che la “ Lei “aveva sentenziato: “Celentano e’ fuori da Sanremo”. Chiedendoti inoltre di cercare una alternativa alla mia partecipazione al Festival e come comunicare una simile CAZZATA.
Oltre, naturalmente, alla bozza del contratto ricevuta dalla Rai, il cui articolo 8 faceva riferimento al controllo dei testi e alle altre mail ricevute dall’avvocato della Rai , dove è evidente, per come le ha scritte , che preparava un carteggio ad hoc per giustificare la mia eliminazione dal Festival. Tutto questo, solo perché sono un tipo allegro che ha il viziaccio di pretendere una “certa libertà di parola”. Se tu non chiarirai come stanno le cose, io al Festival non verrò. Tu e Morandi siete due amici. Ma non posso fare altrimenti.P.S. Senza contare gli EFFIMERI giochetti a cui si è prestato il giornale “La Stampa” secondo cui il mio cachet sarebbe di un milione e 200mila Euro. Bella figura che farà questo quotidiano quando si saprà ciò che realmente prenderei.
Non si è fatta aspettare troppo la replica di Mazzi: il direttore artistico del Festival di Sanremo conferma la versione di Celentano:
Caro Adriano, mi sono molto impegnato in questi mesi per la tua partecipazione al prossimo Sanremo. A questo punto capisco che mi devo impegnare per difendere qualità e quantità del mio lavoro e mi rivolgo alla RAI. Rivedere, dopo otto anni, Adriano Celentano in tv e sul palco di Sanremo, anche con Gianni Morandi, rappresenta per la RAI e per me un successo artistico, professionale e commerciale. Se penso agli appelli fatti, tra gli altri, da un grande come Fiorello per avere Adriano nella sua trasmissione e al giusto sostegno dato dalla RAI, dico che da parte dell’azienda per cui sto lavorando mi sarei aspettato più entusiasmo. Fino a un certo punto le trattative parevano indirizzate nel verso giusto, gli accordi sul compenso chiusi in linea con il mercato attuale, addirittura al di sotto di compensi erogati negli anni scorsi per un evento importante come Sanremo (in ottemperanza alla corretta politica di contenimento dei costi imposta dalla crisi e voluta dal direttore generale Lei) e Celentano ha potuto iniziare a lavorare. Poi sabato scorso mentre mi trovavo con lui, in attesa delle prove con Morandi, qualcosa si è inceppato. Primo segnale, il direttore di Raiuno mi comunica per iscritto che la RAI ha bloccato la programmazione dei promo su Celentano (già, a mio avviso, stranamente sotto tono, così come quella su Sanremo in generale rispetto allo scorso anno e a campagne viste di recente). Mi sembrava una decisione platealmente ostile e autolesionista, in una fase di trattativa ormai avanzata. Poi mi comunica, sempre per iscritto e in modo inequivocabile, “la Lei dice Celentano è fuori”, fatto confermatomi telefonicamente dall’avvocato Fiorespino che riferisce dell’invito della direzione generale a cercare “un’alternativa a Celentano”. Rispondo all’avvocato con un silenzio costernato. E inizio a parlare con Adriano per rimontare, per cercare di capire la situazione e provare a ricomporla. Le questioni apparivano sostanzialmente due e riguardavano le interruzioni pubblicitarie (su cui abbiamo individuato presto una soluzione accettabile da Celentano e proponibile alla Rai) e la libertà autoriale, tema su cui mi sentivo particolarmente sicuro avendo avuto rassicurazioni dai vertici RAI e nessuna smentita alle dichiarazioni fatte in occasione dell’annuncio di Celentano. A questo punto ho letto la bozza del contratto, mostratami da Claudia Mori, e in particolare l’art. 8: “Noi (ndr Rai) garantiamo che avete discrezionalità ed autonomia sui contenuti dell’intervento delle performances del Sig. A. Celentano, che saranno concordati, unitamente alle modalità della partecipazione dell’artista alla manifestazione in oggetto, con i competenti uffici. Pertanto tutte le decisioni inerenti la impostazione e strutturazione degli interventi del Sig. A. Celentano, relativamente alla fase preparatoria spetteranno a Voi.” Celentano mi ha guardato e mi ha detto “Secondo te, che dice questo contratto, sono libero o non sono libero?”. Non ho saputo rispondere. Il seguito è cronaca recente di colpi e contraccolpi e io sono molto irritato perché tutto questo danneggia anche il mio lavoro di direttore artistico che ha a cuore il successo della manifestazione. Sono pagato per quello e quello voglio raggiungere, così come ho sempre fatto negli anni. Per il resto non esprimo giudizi anche se mi piacerebbe tanto sapere quali uffici, e quali ufficiali, dovrebbero concordare i contenuti dell’intervento di Celentano. Non mi fido, preferisco che Celentano (lo conosciamo tutti da sempre) dica quello che vuole, anche perché in diretta può farlo liberamente, e a me (come a chiunque altro) sia data la possibilità di rispondergli se non sarò d’accordo. Il che è anche probabile.
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