A partire dal Festival di Sanremo 2011 il sistema del televoto sarà più trasparente. Ad annunciarlo è stato il segretario generale dell’Agcom Roberto Viola:
Mercoledì prossimo porteremo in consiglio i primi dati e le prime indicazioni che saranno quindi pronte già per il Festival. Per il resto delle misure, ovviamente, ci vorrà più tempo. Abbiamo deciso dei parametri di comportamento per quanto riguarda la trasparenza, i meccanismi di funzionamento, il calcolo del numero dei voti e i costi; il senso di questa nostra operazione è quello di dare maggiore trasparenza al sistema del televoto. Abbiamo riscontrato disponibilità da parte degli organizzatori del Festival ad adottare queste prime misure.
Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà a Metro anticipa i provvedimenti:
Dopo un iniziale scetticismo la Rai ha deciso di collaborare. Dal Festival di Sanremo in poi saranno messe in atto una serie di iniziative e controlli sui voti arrivati, in attesa che si perfezioni un metodo per bloccare alla fonte i voti provenienti dai call center. Gianni Morandi avviserà in diretta che saranno squalificati i concorrenti votati dal call center. Il concetto sarà ribadito da una scritta in sovraimpressione. In questo modo i telespettatori avranno chiaro che il televoto è manipolabile. Poi starà al singolo decidere se votare o meno. La Rai avrà il compito di vigilare i flussi sospetti e fare controlli ex post sulle votazioni. E ci hanno assicurato che a breve il blocco delle chiamate in entrata dagli utenti business sarà operativo. Per ora, ci dicono, è impossibile fermarle.
Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, non è convinto che la decisione di squalificare i concorrenti votati attraverso i call center sia quella più corretta e chiede che il televoto sia gratuito:
Il televoto di Sanremo, considerato che è un programma finanziato anche dal canone Rai e che i telespettatori sono parte attiva dello spettacolo, deve essere assolutamente gratuito per gli utenti contestiamo inoltre la decisione della Rai di squalificare i concorrenti che risulteranno essere stati votati dai call center. Una soluzione insufficiente e controproducente per il singolo telespettatore votante, che si vedrebbe annullato ingiustamente il proprio voto. Se così fosse dovrebbe essere previsto il rimborso automatico dell’importo pagato dall’utente. Ad ogni modo, deve essere esclusa la possibilità di votare tramite call center, lasciando aperta la votazione solo ai telefoni privati.
Secondo Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, è un bel passo avanti:
E’ un bel passo avanti, dopo i molti passi indietro dell’anno scorso. I telespettatori hanno diritto alla trasparenza e se decidono di partecipare al televoto devono essere certi che la competizione sarà leale, senza interferenza da parte di chi compra pacchetti di voti dai call center. Per cantare vittoria in vista del Festival attendiamo il regolamento sul televoto dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM): sarà importante limitare il numero di voti che ciascuna utenza potrà esprimere: solo rispettando il principio ‘una testa, un voto’ la votazione sarà realmente democratica.