Ascolti. Il secondo appuntamento con il Festival di Sanremo 2010 è stato seguito da oltre 10 milioni di spettatori (10 milioni 163mila per esattezza e il 43,86% di share): il risultato è il migliore di sempre (Bonolis aveva fatto il 42,63% di share, mentre Pippo Baudo il 32-33% di share).
Dialetti a Sanremo. Il ministro Zaia a KlausCondicio lancia un appello affinché al Festival del prossimo anno vengano proposte più canzoni in dialetto e non solo in napoletano (fonte Libero):
Auspico che a Sanremo ci sia una ‘par condicio’ dei dialetti, e che non accada più come quest’anno dove è stato privilegiato il napoletano con la canzone di Nino D’Angelo. Mi appello ad Antonella Clerici e a mamma Rai affinché il prossimo anno valutino l’opportunità di introdurre una par condicio per i dialetti e una sezione speciale del Festival dedicata agli idiomi di tutta la penisola. Quest’anno si è persa una grande occasione, se ci deve essere una canzone in napoletano allora ce ne sia una anche in veneto, in siciliano o in toscano. Se il Festival deve essere ‘della canzone italiana’ allora sia interamente in italiano, altrimenti venga introdotta una percentuale che tuteli tutti i dialetti. Noi ormai ci siamo assuefatti a sentire parlare in romano o in napoletano e non abbiamo nessun problema ad ascoltare una canzone in questi dialetti. Ovviamente ne avremmo qualcuno in più con altre lingue. Perché? Perché puntualmente si scartano. Mi auguro che il prossimo anno il regolamento preveda già nella giuria di selezione una sezione dedicata alla canzoni interpretate in italiano, ipotizziamo l’80%, ed una sezione ad hoc destinata alle canzoni in lingua locale. Sanremo è un grande evento nazionale, è una bandiera, ma se non garantiamo la presenza di tutti i dialetti allora si facciano concorrere solo canzoni in italiano
La gaffe. Ieri sera Antonella Clerici, lanciando la pubblicità ha detto (video ad inizio post):
Adesso io la do.