Un film-documentario su una delle band più rappresentative del brit pop degli ultimi vent’anni: i Blur. Con un titolo che rende omaggio a una delle canzoni più belle da loro scritte, privata e struggente, mercoledì 3 febbraio arriva per la prima volta in tv alle 21.10 su Sky Arte (Sky 120-400) No Distance Left to Run, il film diretto dalla coppia di registi Dylan Southern e Will Lovelace che racconta la parabola artistica e personale dei Blur, dai loro esordi negli anni Novanta alla rottura, fino alla loro reunion suggellata con il concerto del 2009 all’Hyde Park di Londra.
Un documentario raccontato attraverso gli occhi e le parole di tutti i membri del gruppo: Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree, arricchito da interviste, spezzoni di concerti e rari filmati di backstage, che mostra come la loro carriera sia stata colma di successi, ma anche piena di difficoltà, di delusioni, di rapporti problematici con l’alcol e le droghe.
Un racconto intimo, che si sofferma anche sull’aspetto umano e privato dei musicisti, nonché su particolari spesso non sempre edificanti, come la depressione di Albarn o le prodezze da ubriaco di Coxon, che cerca di mostrare ciascun musicista per quello che è: persone vere con i loro pregi e i loro difetti, giovani che poco più che adolescenti si sono ritrovati a dover gestire un successo enorme e improvviso.
In No Distance Left to Run non manca naturalmente la cura per la storia musicale dei Blur, i loro album, le loro hit, i loro concerti, la loro storica rivalità con gli Oasis. I registi seguono il loro percorso da vicino, raccontando le ragioni che hanno spinto Coxon ad andarsene dal gruppo nel 2002 nel bel mezzo delle registrazioni di Think Tank e mostrano come la decisione di tornare a suonare di nuovo insieme, forse per l’ultima volta, con uno straordinario concerto svoltosi il 2 luglio ad Hyde Park, sia stata una scelta matura e ricca di emozioni per loro e per i loro tanti fan.