In principio furono Tiziano Ferro e Laura Pausini ad inaugurare le danze di Due, il programma musicale ideato da Massimo Liofredi. Nella seconda puntata dello show a duettare sullo stesso palco ci furono Francesco De Gregori e Lucio Dalla. Dopo tanto siamo arrivati alla terza puntata, quale coppia del mondo della musica è stata scelta per calcare il Teatro Comploy di Verona? Zucchero e Bono degli U2? Zucchero e Eros Ramazzotti? Zucchero e i Negramaro? Niente di tutto questo, più semplicemente il duo ‘casalingo’ Zucchero e Irene Fornaciari.
Zucchero e Irene Fornaciari… e proprio su quest’ultima che si storce maggiormente il naso. Tralasciando che non è una grande artista (che dovrebbe essere il primo presupposto di “ammissione” allo show), che per chi vi sta scrivendo non ha nemmeno una voce particolarmente piacevole (consiglierei un buon spray nasale per almeno provare a togliere quell’effetto rinite allergica), che non è neanche bella da vedere (tra l’altro essersi vestita come se stesse andando ad una fiera di costume medievali non è sta una scelta furbissima), si può dire che anche la conduzione non fa nemmeno al caso suo.
Il meccanismo di Due è molto semplice: una coppia di grandi della musica italiana, nessun conduttore, uno spazio completamente dedicato alle canzoni con gli intermezzi musicali gestiti dagli stessi cantanti. È proprio alla figlia di Zucchero che è toccato fare le veci della conduttrice con esiti abbastanza risibili (il padre in questo caso ha preferito fare un passo indietro). Su tutto spiccavano le domande che rivolgeva al padre, roba che neanche Silvia Toffanin a Verissimo con i suoi ospiti:
Sei emozionato?
Ce la farò mai ad arrivare dove sei arrivato tu?
A cosa sono allergica?
Personalmente credo che la presenza di Irene Fornaciari non sia attribuibile ad una scelta autoriale, più che altro sarà stata una richiesta che è arrivata direttamente da papà Sugar. Adesso dovete sperare che: I Pooh non siano chiamati per una serata di Due e che non scelgano di fare come Adelmo Fornaciari, altrimenti si rischia di fare una serie infinita tutta con tutti ‘sti figli di Pooh.