CONCERTONE PRIMO MAGGIO, MANAGEMENT DEL DOLORE POST OPERATORIO DA’ SCANDALO CON UN CONDOM -“Questo è il budello che uso io, che toglie le malattie dal mondo. Prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me“. Ha inizio così la controversa performance del gruppo abruzzese Management del dolore post operatorio. Il cantante esibisce un preservativo a mo’ di ostia, la Rai dopo sette minuti stacca la corrente, il gruppo viene cacciato, ma il frontman fa in tempo a spogliarsi.
Il cantante Luca Romagnoli dei Management del dolore post operatorio, dotato di una chierica monacale, solleva sulla folla in festa un condom come fosse ostia, rivisita in una chiave insolita una frase di Cristo che ammonisce il giovane uditorio sui rischi delle malattie sessualmente trasmissibili.
Parte poi la canzone Pornobisogno a cui segue Norman, dedicata al giovane studente universitario dallo stesso nome suicidatosi perché stanco della corruzione e del nepotismo che vigono nell’ambiente accademico. Dovrebbe toccare a un terzo brano, ma in Rai ritengono che lo scandalo sia stato sufficiente e decidono bene di staccare la corrente elettrica prima, di interrompere la diretta con la pubblicità poi e di cacciare infine la band attraverso l’intervento della security. Romagnoli fa però in tempo a calarsi i pantaloni mostrando a tutti in che luogo dovrebbe essere applicato il condom di cui parlava prima. Per ora in Rete c’è solo il video ufficiale della Rai, che riprende solo la loro performance.
E’ un copione che ricorda quanto capitò agli Elio e le Storie Tese nel 1991, quando anche la loro esibizione venne oscurata allo stesso modo nel momento in cui venne recitata una lista di politici coinvolti in illeciti all’interno di una loro canzone.
E intanto è arrivata anche la dichiarazione ufficiale di Marco Godano, l’organizzatore dell’evento voluto dai sindacati, che precisa la propria estraneità rispetto a quanto è successo:
“Mi dissocio duramente per la violenza e la scorrettezza che perseguiremo anche per vie legali confermando ancora una volta che laddove gli artisti non sanno autoregolamentarsi, per quanto ci riguarda, non sono degli artisti in linea con lo spirito del concertone. Sottolineo inoltre come questi atteggiamenti stridano con i temi culturali, artistici e sociali che questo palco rappresenta. Infine trovo che sia uno schiaffo alla compostezza e alla passione che ci arriva da centinaia di migliaia di spettatori”.
Personalmente da cattolico non vedo la necessità di censurare un artista allo scopo di lanciare un messaggio costruttivo: forse che la Rai cade nel panico più totale quando si tocca la religione? Benvenuti nel 2013.