La Commissione di Vigilanza della Rai si è riunita ieri per mettere a punto le regole della par condicio sui programmi tv nel periodo della campagna elettorale e ha deciso, a maggioranza, che trenta giorni prima del voto non potranno andare in onda le trasmissioni d’approfondimento politico come Annozero, Ballarò e Porta a porta (a meno che non si trasformino in semplice tribuna politica) e nemmeno programmi di reportage come Presadiretta.
La norma è stata proposta dal radicale Marco Beltrandi e votata favorevolmente del centrodestra. Il Pd ha abbandonato l’aula per far mancare il numero legale della votazione, ma Roberto Rao dell’Udc è rimasto e si è astenuto dalla votazione. Il capogruppo della commissione Vigilanza Fabrizio Morri spiega perché la norma è sbagliata:
E’ un voto gravissimo e profondamente illiberale. Non è vero che la par condicio chiede per l’applicazione delle regole della comunicazione politica per quelle trasmissioni. Il centrodestra, complice Beltrandi, ha votato la soppressione delle trasmissioni di approfondimento giornalistico nell’ultimo mese di campagna elettorale: dunque ‘Porta a Porta’, ‘Ballaro”, ‘Annozero’ salteranno, cosa mai accaduta prima e che la legge non chiede, e per estensione due terzi del palinsesto di Raitre rischiano la cancellazione.
Beltrandi controbatte:
Le nuove disposizioni stabiliscono che i programmi di approfondimento possano scegliere: o devono ospitare nei loro spazi le tribune politiche, oppure possono andare in onda in orari e fasce diverse. Dipenderà da Vespa, da Floris, da Santoro, cioè dai responsabili delle trasmissioni. E in ogni caso, se decideranno di andare in onda in altre fasce orarie e si occuperanno di politica, dovranno obbedire alle regole della comunicazione politica e cioè delle tribune.
Carlo Verna dell’Usigrai intanto annuncia lo sciopero:
Domani stesso apriremo le procedure per lo sciopero dopo la decisione della vigilanza dimettere il bavaglio all’informazione Rai durante la campagna elettorale. Si stanno minando le ragioni stesse del servizio pubblico. Una assurdità.
C’è chi parla di truffa per favorire i programmi di approfondimento di Mediaset, che non sono vincolati dalle decisioni della Rai, e chi sostiene che sia una norma per penalizzare trasmissioni scomode come Annozero e Ballarò (e buona parte di Raitre) dato che Porta a porta può sempre parlare d’altro. L’unica cosa che pare certa, però, è che la televisione pubblica perde trasmissioni che garantiscono alti ascolti e la politica alcuni mezzi utili per farsi raccontare.