Tv Talk rappresenta l’esempio di come si possa proporre una interessante trasmissione d’analisi su quanto di meno intelligente lo spettatore si ritrovi ad osservare nella sua quotidianità: i programmi proposti dal piccolo schermo. Non intendiamo fare di tutta l’erba un fascio; nell’emisfero televisivo nostrano dove la commercializzazione del prodotto ha portato a uno svilimento qualitativo del prodotto stesso ecco che esistono ancora dei programmi di un certo spessore come Tv Talk, show magazine di Rai Educational di Giovanni Minoli, sempre in primo piano quando si tratta di commentare fenomeni attinenti al mondo della televisione.
Condotto da un ottimo Massimo Bernardini che ne è anche l’autore, Tv Talk va in onda ogni sabato mattina alle 9 su Rai Tre per circa un’ora, con l’intento di esaminare le trasmissioni del momento, non solo in orbita Rai, cogliendone l’essenza e le motivazioni che hanno dato luogo alla loro nascita.
In studio nel ruolo di commentatori Silvia Motta, coautrice insieme a Bernardini, le quattro giornaliste della redazione, Giorgio Simonelli, docente all’Università Cattolica di Milano, l’esperto di cinema e tivù, nonchè sceneggiatore e regista, Italo Moscati e vari studenti delle facoltà di Comunicazione italiane. Da quest’anno il programma si avvale dell’apporto non indifferente di Barbara Serra, anchorwoman di Al Jazeera International in collegamento da Londra e Franco Schipani, da New York nel ruolo di opinionisti sui temi caldi della tv d’oltre confine.
Nell’ultima puntata che ha visto come ospite in studio il giornalista Tony Capuozzo del Tg5, autore di Terra!, trasmissione d’approfondimento giornalistico di Canale 5 e in collegamento da Roma, (Tv Talk va in onda da Milano), Milly Carlucci, fra i vari argomenti si è parlato di flop televisivi recenti di Rai e Mediaset.
Mi ha stupito il lungo elenco di trasmissioni vittime degli “ ascolti maledetti”, come li ha definiti in una intervista mandata in onda durante il programma, Paolo De Andreis capo struttura di Raiuno: Vota Antonio, con Fabio Canino, Wild Wild West, il reality condotto da Alba Parietti, Apocalipse Show, con Gianfranco Funari, Colpo di Genio, presentato da Simona Ventura, Fattore C, con Paolo Bonolis e Formula Segreta, gioco a quiz condotto da Amadeus.
La presenza in studio di Milly Carlucci ha permesso di commentare con lei la fine anticipata di Uomo e Gentiluomo, programma di Raiuno in onda al venerdi sera recentemente sospeso dopo due puntate per l’audience troppo basso. Ho apprezzato il fatto che una trasmissione della Rai abbia cercato di scoprire i motivi del flop non di un prodotto della concorrenza ma realizzato dalla propria struttura, il tutto con la consueta pacatezza e ironia tipica del programma e il contradditorio da parte della Carlucci che mi ha permesso di rivalutare una conduttrice che non ho mai stimato molto.
Grazie al programma di Massimo Bernardini lo spettatore è venuto a conoscenza di tutti gli errori che hanno determinato la sospensione momentanea di Uomo e Gentiluomo, in attesa d’essere riproposto tra qualche tempo, forse non più con la Carlucci alla conduzione: il fatto che si sia sperimentato un programma nuovo in un periodo non adatto e con una forte controprogrammazione da parte della concorrenza (I Cesaroni), l’affrettata realizzazione delle prime puntate e la “stanchezza” della conduttrice in evidente debito d’ossigeno in un contesto non proprio nelle sue corde. Mi chiedo: possibile che un’ Azienda come la Rai possa commettere simili ingenuità? La risposta non può che essere affermativa!
Ho seguito per un pò la vs trasmissione, ho sentito i vs commenti su Santoro che francamente no condivido, ho visto anche il servizio su “Amici”, devo dire che ad un certo punto mi è venuto un attacco di nausea, per fortuna su rai1 c’era un bel documentario.
distinti saluti
Giuseppe
Vi ho inseguito sempre negli anni in orari improbabili! Possibile che ora andiate in onda alle 14.50 del sabato? Uffa! Bisognerà registrarlo sempre o inseguirvi sul sito che è fatica e meno simpatico! Buon lavoro e sostenete sempre quel pò di cervello le cui sinapsi vengono azzerate dalla maggior parte dei programmi che la ci RAI somministra! Buon lavoro e divertimento Giancarla
forse l’avrete già previsto nel fare i commenti alla fiction “atelier Fontana”
mi permetto comunque di sottolineare – a parte la perfetta riuscita del lavoro-
l’interpretazione di AMABILE da parte di Anna BUONAIUTO. Un esperto
potrà dire di più, a me è parsa di una grande espressività…anche quando
il ruolo non la faceva essere presente in prima persona, specialmente nella prima parte, si avvertiva la centralità del personaggio e la grande carica emotiva
che lo contraddistingueva. Bene sarebbe a mio parere, non solo parlare delle
tre giovani interpreti ma anche dare merito a questa grande interprete. Piero