Se conoscete l’omonimo film interpretato da Jodie Foster, saprete già di cosa stiamo parlando. The Panic Room è un format inglese andato in onda per sei puntate su BBC3 nell’aprile del 2007. Scopo della trasmissione a metà tra lo scientifico e lo spettacolare, guarire in tre giorni un gruppo di persone, tre a puntata, dalle loro fobie, grazie appunto a una “stanza del panico” dove i pazienti attraverso effetti luminosi, foto e soggetti reali (rane, topi, ragni) vengono posti di fronte al loro “ostacolo emotivo” nel tentativo di superarlo.
Protagonisti due psicologi: la dottoressa Lucy Atcheson e il dottor Felix Economakis, ideatori del programma, fra le tecniche utilizzate la terapia comportamentale cognitiva e l’ipnosi: “Il mio modo di trattare le fobie attraverso la Cognitive Behaviour Therapy ha avuto un grande successo, il fine ultimo è condurre i soggetti fuori dalla sfera irrazionale e riportarli nel razionale” ha affermato la Atcheson, mentre il collega Economakis ha dichiarato: “Quando si tratta di fobie io adotto l’ipnosi, essa permette di tranquillizzare i fobici e fa in modo che guardino da un punto di vista migliore quello che loro ritengono essere un ostacolo. In effetti l’oggetto del loro timore non è un pericolo e non ha alcuna intenzione di ucciderli. La panic room è un ottimo trattamento per le fobie. Ci consente di classificare il livello di paure nei soggetti fobici, in modo da poterle affrontare in maniera concreta in un ambiente controllato e sicuro.”
Immaginate persone attanagliate da paure ancestrali, il cui solo pensiero di un animale come un serpente o un ragno, scatena reazioni isteriche e incontrollate, scene di panico e stati di shock, ricreati in una stanza da cui non possono assolutamente fuggire. Tutto questo viene documentato dal programma e analizzato dai due esperti che dovranno trovare una soluzione. Non deve essere stato facile per il pubblico inglese seguire una trasmissione a cosi alto impatto emotivo, sarà probabilmente per questo che The Panic Room non ha avuto un seguito.
Il produttore esecutivo Kieron Collins ha dichiarato: ” Abbiamo assistito a scene sorprendenti nella stanza del panico, alcuni dei soggetti erano spaventati, disperati, affetti da una fobia che li tormentava da anni, ma che hanno avuto il coraggio di affrontare questa esperienza, per riacquistare l’autocontrollo. The Panic Room è sconvolgente da seguire, ma funziona“.
Il fobico viene condotto nella stanza, il suo grado di paura viene misurato in una scala da uno a dieci, sotto il controllo degli esperti che lo preperano alla seconda prova ancora più difficile, il terzo giorno servirà ai protagonisti per guarire dalle loro paure. Se nei primi due giorni le loro fobie vengono rappresentate attraverso foto e immagini inanimate, l’ultimo giorno servirà a metterli di fronte a soggetti reali. Riusciranno a superare la prova?