Enrico Mentana, dal 2 luglio al timone del telegiornale de La7, ha optato per una mossa a sorpresa riguardo l’edizione pomeridiana del suo tg, che andrà in onda, infatti, alle 13:30, un’ora dopo l’attuale messa in onda.
Il cambiamento d’orario avverrà a Settembre e il telegiornale del settimo canale, così facendo, si ritroverà il Tg1 come principale concorrente e non più Studio Aperto, il telegiornale di Italia1.
Da quando Mentana si è insediato alla direzione del Tg La7, al posto di Antonello Piroso, i risultati d’ascolto sono notevolmente in crescita: più di 600.000 spettatori, con una media del 4% di share (con record del 5,11%), con il tg serale che, in diretta concorrenza con le roccaforti del Tg1 e il Tg5, è riuscito a guadagnare ben il 2,58% in più rispetto all’anno scorso.
Proprio il telegiornale serale, da settembre, vedrà lo stesso Enrico Mentana, al ritorno come anchorman, ma non sarà questo l’unico cambiamento che subirà il Tg La7.
Forte dei risultati d’ascolto, infatti, Enrico Mentana ha in mente di affrontare una sfida ancora più ardua: interrompere lo scontro con lo Studio Aperto di Giovanni Toti per andare a battersi con il più autorevole Tg1, diretto dal tanto discusso Augusto Minzolini.
L’edizione meridiana del Tg1, rimasta attualmente senza competitor, da settembre, quindi, se la dovrà vedere con Chicco Mentana, che, di fronte all’ascesa del suo giornale, decide, però, di frenare gli entusiasmi sul nascere:
Ė sbagliato pensare che stia nascendo un terzo polo dell’informazione: siamo un’alternativa a Rai e a Mediaset ma è ridicolo che una persona fino a poco tempo fa ‘disoccupata’ possa rivoluzionare un sistema statico. È possibile invece rappresentare una valida alternativa.
Con questa strategia, quindi, Enrico Mentana proverà ad allargare il proprio pubblico. Nel frattempo, il direttore di Tg La7 non risparmia dure critiche all’attuale situazione del giornalismo italiano:
Il giornalismo che è un po’ di Repubblica e molto del Fatto, di Libero e del Giornale, influenza tutti: titoli urlati su storie sugose che mettano in difficoltà qualcuno, che discreditino qualcuno: in questo panorama ci troviamo. Qualche settimana fa Marchionne è andato a Detroit per sancire la svolta della Fiat e c’erano gli inviati di tutti i giornali italiani. Ho il sospetto che fossero lì invitati dalla Fiat, e questa è una sudditanza che ancora il giornalismo italiano ha fortissima, e ce l’hanno molti singoli giornalisti, che spesso per scroccare un viaggio premio sono disposti a rinunciare alla loro neutralità. Ho usato l’esempio Fiat ma mia impressione è che molti altri poteri forti consumino rapporti inconfessabili con stampa, per cui di tante istituzioni e aziende non leggiamo mai nulla di male.
Appuntamento, quindi, a Settembre, con il Tg La7, ad un nuovo orario: non più alle 12:30 ma alle ore 13:30.