Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, in collegamento a Servizio Pubblico parla con dignità e rabbia delle ultime vicende che l’hanno coinvolta, dopo la manifestazione del Coisp a Ferrara. La signora è stata accolta da un caldo applauso, il pubblico si è alzato in piedi a Servizio Pubblico. E lei con amarezza e fierezza ripete: lo Stato ci è contro, le famiglie sono sole a combattere.
Patrizia Aldrovandi mostra con dolore la foto di suo figlio, il volto tumefatto dalle botte dei poliziotti (condannati per omicidio colposo). Racconta come ha vissuto la manifestazione dei Coisp, spiega che ha querelato chi ha osato accusarla d’aver addirittura taroccato la foto del cadavere di suo figlio. No, purtroppo no. Non lo ha fatto. Federico Androvandi è stato ridotto così, da uomini in divisa.
È ora che si faccia chiarezza, come chiedono tutti in studio, come ribadisce Marco Travaglio: sono i poliziotti per bene, quelli che rischiano la vita ogni giorno per poco più di mille euro al mese, quelli che fanno il loro lavoro con onestà e con passione, che ci difendono e ci proteggono, i primi a rimetterci quando accadono storie (e sono tante) come questa tragica di Federico Androvandi e nessuno prende subito una posizione netta, una distanza indignata.
È per il bene delle Istituzioni, che le Istituzioni dovranno agire contro. E mentre lo Stato si paralizza tra burocrazia e strategie patetiche, le uniche persone a muoversi davvero sono quelle comuni. Sono le vittime coraggiose come Patrizia Moretti, grandissima donna a cui va tutta la solidarietà del pubblico. Ma la solidarietà non basta.