Filippo Roma de Le Iene è tornato da Enrico Letta per porgli delle domande sul suo legame con la lobby del gioco d’azzardo.
Una volta intercettato il Presidente, Filippo Roma gli chiede dei finanziamenti che i politici ricevono dalle multinazionali del gioco d’azzardo. L’argomento è sorto lo scorso maggio, quando dopo un servizio de Le Iene sui legami tra il gioco d’azzardo e la politica, sono spuntati articoli su Enrico Letta che avrebbe ricevuto finanziamenti piuttosto importanti, come quello di 15mila euro da Porsia, titolare della Hbg. Letta all’epoca parlò di finanziamenti alla sua associazione VeDrò ma non diretti a lui in qualità di uomo politico, ma Antonio Porsia ha parlato ai microfoni della trasmissione di Italia 1, sostenendo di aver finanziato direttamente proprio Enrico Letta, quando nel 2004 si presentò alle Europee. Colto nuovamente alla sprovvista da Filippo Roma, Letta ha preferito dire che non ne sapeva nulla e che avrebbe controllato tutti i conti, poiché sono pubblici:
Avrà una risposta puntualissima.
Il Governo Letta quest’anno ha concesso un “maxi sconto” alle concessionarie del gioco d’azzardo, le stesse che in passato lo hanno finanziato, ma ha continuato a non voler rispondere alle domande di Roma. Successivamente la redazione de Le Iene ha ricevuto una nota dalla Presidenza del Consiglio in cui venivano ammessi i finanziamenti “nel pieno rispetto della legge e in modo del tutto trasparente” ma non da parte di figure operanti nel gioco d’azzardo. Nonostante Porsia sia a capo delle multinazionali, il suo finanziamento viene considerato “da privato cittadino“. Nella nota lo staff precisa sostenendo di non avere informazioni sul fatto che Porsia potesse occuparsi di gioco d’azzardo all’epoca del finanziamento ma a Le Iene con una ricerca risultano tutti i suoi dati, impossibili da non conoscere da parte dello staff di Letta. Oltre a Porsia, però, non si sa chi stia dietro l’HBG, dove probabilmente si sono formate delle cordate di politici, come una fonte aveva rivelato a Le Iene in una passata intervista. Filippo Roma torna da Antonio Porsia per informarsi meglio sulla HBG, di cui l’uomo detiene solo l’1% mentre il restante 99% è nelle mani di una società fiduciaria, la Finnat, che amministra le quote per terzi. Porsia risponde:
Quando c’è un’attività che ha un certo tipo di delicatezza, la legge italiana permette come strumento quello di schermarsi attraverso una fiduciaria. Costo della fiduciaria 1.200 euro all’anno.
L’uomo parla di pregiudizi e accanimento e da qui deriva la necessità della privacy:
E’ tutto quanto in chiaro. Le fiduciarie servono proprio a questo, perché l’uomo della strada non deve andare a citofonare al … si chiama privacy.
Porsia continua a negare la presenza di politici nel sistema del gioco d’azzardo ed anche nel Bingo, di cui si è occupato per lungo tempo.
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