Esiste una lunga serie di problematiche che emergono quando si parla di spiritualità in televisione. Si tratta di questioni che fanno riferimento principalmente all’impatto che piccole affermazioni possono avere su grandi masse, specie se non correttamente informate.
Tuttavia, al di là di tutto ciò che può balzare all’occhio dell’anima, sentire parlare di temi come lo spirito e la felicità in televisione, e sentirne parlare in modo analitico e incline alla discussione non può che essere un buon segno.
Il Cielo e la Terra inizia venerdì 20 giugno alle 23.45 su Rai 3, e il primo tema trattato non è certo leggero, anche se si tratta della “rampa di lancio”: si parla infatti della felicità.
Giorgio Zanchini affronta l’argomento circondato da una serie di ospiti estremamente significativi: si tratta infatti dei rappresentanti di sei diverse posizioni religiose e filosofiche: un prete cattolico (monsignor Ermenegildo Manicardi), un pastore valdese (Daniele Garrone), un rabbino (Benedetto Carucci Viterbi), un imam (Yahya Pallavicini), un monaco buddista zen (Jiso Forzani) e un filosofo (Maurizio Ferraris).
Il dialogo è serrato e interessante, gli ospiti rispettano pienamente il loro turno per parlare, lasciando anche il tempo a Zanchini di fare qualche riflessione riassuntiva, di porre qualche nuova domanda, di chiedere qualche approfondimento.
Le sei posizioni diverse, col progredire della trasmissione, sembrano piano piano appianare le differenze che le caratterizzano, per cercare in modo intelligente dei punti di incontro,e senza mai ovviamente rinnegare i capisaldi.
Aspetti come il dogma e la fede, comprese le altre non meno rigide posizioni aprioristiche, vengono messe in secondo piano rispetto alla discussione e al dialogo. Mi è sembrato di esperire una reale tendenza euristica, indipendentemente dalla “bandiera battuta”.
E’ quasi superfluo dire che la questione non è banale. La trasmissione si occupa di temi – la felicità, l’aldilà, il male, l’anima – la cui analisi non ha affatto una risposta, temi sui quali si specula, temi sui quali si può arrivare a litigare, per poi tornare a casa senza torto e senza ragione.
Le parole degli uomini di fede e di cultura si alternano, come si conviene oggi, a quelle delle persone comuni. Persone intervistate per strada, persone che certe domande non se le pongono per il ruolo che ricoprono per una naturale tendenza alla curiosità sull’esistenza.
Esistono quindi dei momenti in cui si ritorna coi piedi per terra, in cui ci si rende conto che la speculazione a volte diventa talmente granulare dal rischiare di divenire fine a se stessa.
I commenti si incrociano e parzialmente si fondono, giungendo a creare dei colori concettuali nuovi e inaspettati. In tempi come questi, dove parole come religione e integralismo sembrano guardarsi negli occhi sempre più frequentemente, solleva il morale pensare a una speculazione basata sul ragionamento e sulla tendenza alla ricerca del vero.
La trasmissione ha avuto un ottimo incipit, adesso vedremo l’espandersi dello studio ai concetti che verranno trattati nelle prossime puntate.
Il Cielo e la Terra è un programma di Fabrizio Rondolino scritto con Simona Ercolani, Giorgio Zanchini e Stefano Di Gioacchino, per la regia di Alessandro Renna.