A Servizio Pubblico, ieri, dopo l’intervento di Marco Travaglio, Pietro Grasso ha telefonato in trasmissione – per la gioia di Michele Santoro, che dato l’annuncio ha mandato la pubblicità per organizzare tecnicamente l’intervento del neo Presidente del Senato.
Pietro Grasso ha definito infamanti le parole usate da Marco Travaglio nei suoi confronti e ha invitato il giornalista a un confronto televisivo. Michele Santoro ha colto la palla al balzo, invitando Pietro Grasso a Servizio Pubblico la prossima settimana. Ma il neo Presidente del Senato è stato chiaro: non può aspettare una settimana per smentire le parole di Marco Travaglio, quindi si adopererà per trovare un altro luogo televisivo per il confronto, sempre che il giornalista de Il fatto quotidiano sia disponibile.
Travaglio non si è di certo tirato indietro, anzi. Ha proposto anche lui la web tv del fatto quotidiano, pur chiedendosi cosa avesse mai detto di tanto grave?
Michele Santoro ha preso atto delle parole di Pietro Grasso e ha consigliato al neo Presidente del Senato di prendere un po’ più con filosofia gli interventi dei giornalisti, dovrà abituarsi considerata la nuova carica acquisita. Intanto Sgarbi, dal canto suo, ha giustamente rilanciato, uno come Pietro Grasso che potrebbe ambire alla carica di Presidente del Consiglio non può di certo aspettare una settimana per un confronto che ritiene tanto importante… A quel punto a Michele Santoro non è restato che invocare il nome di Enrico Mentana per uno speciale su La 7. Ora sono aperte le scommesse: quale studio televisivo diventerà lo scenario per il duello dialettico tra Pietro Grasso e Marco Travaglio? Bruno Vespa si starà già sfregando le mani… E mentre i detrattori di Ballarò definiscono una mossa comunista l’idea di spostare il talk politico su Rai 1 (il più seguito della tv), ci si rende tristemente conto che la televisivione pubblica (quella per cui paghiamo un canone) non ha un programma di approfondimento politico nella prima rete, in prima serata, da anni. Un problema che andrà risolto, visto la vecchia abitudine anche dei nuovi politici di chiamare una trasmissione televisiva ogni qualvolta un giornalista apra bocca per dire cose che non condividono…