Guardando bene Fuori Orario. Cose (mai) viste si ha l’impressione di trovarsi davanti a uno di quei casi in cui il titolo rende parzialmente giustizia ai contenuti effettivi della trasmissione.
Per prima cosa consideriamo il concetto stesso di “Fuori Orario”: da un lato abbiamo la citazione cinematografica; Fuori Orario è infatti un film del 1985 diretto da Martin Scorsese, ambientato in un contesto psicologico/temporale definibile fuori orario.
Dall’altro lato, il programma va in onda fuori orario, fa parte del palinsesto notturno della Rai, per la precisione va in onda alle 1:50 su Rai3. Parte dell’atmosfera oniroide del film si riscontra nella trasmissione televisiva quasi omonima.
Il programma si occupa ufficialmente di cinema d’autore, e in generale di trasmettere o cercare di trasmettere quello che potremmo definire il “non trasmesso” in genere. Non ci si “limita” quindi al solo cinema d’autore.
Tutto quello che in qualche modo e per qualche motivo viene escluso dai palinsesti tradizionali diventa potenziale target di Fuori Orario. Non si tratta a mio avviso di superficiale ricerca della qualità nascosta/perduta.
Si tratta di una più generica ricerca di immagini diverse o non viste o non sempre vedibili. Il primo obiettivo è dunque quello di mostrare allo spettatore motivato – perchè per chi lavora o svolge attività diurne bisogna essere motivati per arrivare a quell’ora lucidi – immagini che altrimenti non avrebbe facilità nel reperire.
Il programma si apre con le note della intramontabile Because the Night, cantata con grande energia da Patti Smith: un’energia utile per mantenere alto il livello di concentrazione nell’ascolto delle introduzioni ai film.
La voce che introduce i film è quella di un altro inossidabile personaggio della nostra italianissma televisione: sto parlando di Enrico Ghezzi, critico cinematografico, autore, fra gli altri, di Blob e curatore per otto anni del palinsesto cinematografico di Rai3.
Seguendo quasi una tradizione – ricordando che il contenitore di cui stiamo parlando è stato ideato nel 1988 – la voce di Ghezzi esce dal nostro apparecchio televisivo in totale assenza di sincronia con le immagini.
Una sorta di doppiaggio fatto male. All’inizio l’effetto è fastidioso, dopo un pò che lo si guarda ci si affeziona.
Si tratta in definitiva di un contenitore che definirei “per pochi”, almeno per quello che riguarda il pieno appagamento nel percepire il surplus dato dalle parole introduttive e dai commenti. I film introdotti sono sempre da vedere, quindi vale assolutamente la pena di ascoltarne i consigli.
circa dieci giorni fa (tra il 10 e il 14 luglio )ho visto su fuori orario parte di un film che narrava di una donna che, triste e delusa dal matrimonio, torna dal padre e si innamora di uno stalliere (o un operaio non ricordo bene…il sonno mi ha tradita..). L’ex marito, scoperto il tradimento, si spara e la donna abbandona in una stazione dei treni l’amante..poi ho preso sonno!!! il film era in bianco e nero, semi-muto e con una scena di nudo (la donna esce da un lago senza abito) scandalosa credo per l’epoca..qualcuno sa dirmi il titolo?
cercami in google ,
oppure ,
oppure ,
oppure
questi due delinquenti dicono di esercitare la giustizia . in realta prendono la mazzetta da chi ha torto e di conseguenza condannano linnocente !
questi due delinquenti giudici ,mi stanno spiando il telefono ? il conto in banca ?
perche mi spiano ? non voglio essere spiato da due delinquenti ! ! !
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questa notte, tra martedi 27 e mercoledi 28 luglio, verso l’una, ho visto, già iniziato, un documentario in bianco e nero sulla musica brasiliana (penso girato e prodotto in brasile), qualcuno per favore sa dirmi nome, autore, o quant’altro per trovarlo?
Grazie.