Chi l’ha detto che la politica è noiosa? Al massimo lo sono alcuni politici: ieri su Sky canale 524 è andata in onda alla Camera dei Deputati la discussione sul ddl di contrasto all‘omofobia e transfobia.
I mass media non hanno dato molto rilievo al dibattito, quindi ecco qualche cenno: inizialmente era stato abbozzato un disegno di legge a firma dell’onorevole Ivan Scalfarotto che aveva visto il favore dei due partiti di opposizione Sel e Movimento 5 Stelle. Dal momento che al governo ci sono Pd e Pdl e il partito di centrosinistra deve per forza stilare un ddl con quello di centrodestra, ne è venuto fuori un disegno di legge che escluderebbe per gli omofobi l’estensione della legge Reale – Mancino, che prevede i lavori socialmente utili alla stregua di razzisti, xenofobi, ecc.
Premetto che non avevo mai seguito prima di ieri sera il canale tv della Camera dei Deputati, ma devo ammettere di essermi molto divertito e allo stesso tempo indignato. Sarà riduttivo dirlo, ma è dalla considerazione che i politici hanno riguardo un tema bollente come l’omofobia che si misura il grado di civiltà di un Paese come l’Italia.
La discussione assume i crismi di un reality appassionante per un motivo molto semplice: ogni tema legato all’omosessualità non è il decreto del fare. Tutti volenti o nolenti abbiamo una nostra opinione, basata o meno sulla nostra esperienza. E la discussione ha raccolto pareri distantissimi tra loro: si va dai leghisti contrari a prescindere (“Allora facciamo una legge che tuteli le donne in sovrappeso“) al Pdl e Scelta Civica che temono l’introduzione del reato di opinione, passando per un Pd spaccato in cui spiccano solo alcuni interventi coraggiosi, vedi Pippo Civati e la filosofa Michela Marzano (quest’ultima ha abbandonato il suo aplomb per un intervento poco raffinato ma di grande impatto emotivo, “Frocio di merda non è un’opinione, è un insulto“).
Escludendo Sinistra Ecologia e Libertà – favorevole al ddl omofobia originario ma poco efficace ieri in Aula – a conquistare la scena è stato il Movimento 5 Stelle: le giovanissime Silvia Chimienti (“Alcuni organi di informazione […] hanno messo in atto una vera e propria strategia del terrore, diffondendo falsi allarmismi sulle conseguenze che l’approvazione di una seria legge contro l’omofobia avrebbe“) e Giulia Di Vita (“Non vogliamo mettere la bandierina sopra il ddl, noi vogliamo una legge del Pd!“) hanno guadagnato gli applausi anche di chi grillino non è, come il sottoscritto. L’impressione è che alla fine la spunterà il ddl Pd – Pdl.
Il dibattito è andato in onda dalle 19.30 alle 00.30 circa su Sky canale 524. Dal momento che ieri in tv non c’era nulla, la politica per una volta ha supplito a questa mancanza con un reality di gran lunga più interessante di qualsiasi Grande Fratello.