Si è concluso da pochi minuti il battesimo del fuoco per Zelig Circus, alla prima puntata dopo l’addio di Claudio Bisio. A raccogliere la sua eredità, oltre che di Paola Cortellesi, Michele Foresta in arte Mago Forest e Teresa Mannino, che esordiscono dicendo che hanno scelto due siculi “perchè certi lavori i presentatori del Nord non li vogliono più fare”. Battuta, carina ma già pronunciata nell’intervista a Tv, sorrisi e canzoni.Al di là della sottigliezza, i due hanno da subito dato la loro impronta alla conduzione, osando fare dell’umorismo sui comici stessi – per esempio sulla statura di Rocco il Gigolò e del mimo Simone Barbato, ma soprattutto si sono dimostrati generosi lasciando spazio ai colleghi. E nonostante la rivoluzione annunciata, il livello non è assolutamente dei migliori. D’altronde, è facile valutare quanto un programma comico sia stato efficace: lo si riscontra dal riso che suscita nell’ambiente circostante.
Era molto atteso Giovanni Vernia, un laureato in ingegneria che si è buttato nel cabaret prima con il personaggio di un discotecaro e stasera con l’imitazione di Fabrizio Corona: gestualità e pronuncia erano perfette, peccato però che le gag si siano rivelate scontate, così come le tante parolacce. Dispiace quando comici talentuosi sprecano così il proprio talento.
I monologhisti Giuseppe Giacobazzi e Paolo Migone sembrano sempre apprezzati dal pubblico di Zelig, così come Anna Maria Barbera in arte Sconsolata è tornata dopo una lunga assenza in una versione insolitamente populista. Ma al posto di Massimo Giletti ne L’Arena non sfigurerebbe, almeno ci regalerebbe qualche sorriso. Assolutamente da dimenticare I Fichi d’India, da retrocessione a Colorado.
Tra le sorprese, mi sento di segnalare l’ottimo Andrea Perroni: il cabarettista ha proposto quello che accade durante il concerto romano di un determinato cantante ( Eros Ramazzotti, Gianluca Grignani, Biagio Antonacci), riproducendo i mormorii dei fan coatti e l’artista live. Se ci aggiungiamo la grande capacità di imitare e due importanti occhi azzurri, l’impressione è che farà strada.
Colpisce anche il trasformista Ennio Marchetti, il più internazionale del cast con la sua abilità nel travestirsi in pochi secondi da Lady Gaga, Biancaneve, Renato Zero. Forse è il primo comico che punta a un pubblico queer, ma non è roba che su quel palco si vede tutti i giorni. E con buona pace dell’Aiart, dichiaro il mio apprezzamento per la superba Maria di Nazareth – proposta già a Zelig Off – di Marco Guarena. In gamba il duo degli speed date nel quale spicca Gianluca De Angelis, compagno di Teresa Mannino già a Se stasera sono qui su La7. Si confermano anche i Boiler con la loro strampalata rassegna stampa.
Nel mio breve commento a questa premiere di Zelig come potete vedere ho salvato circa 5-6 comici degli oltre 20 che si sono esibiti. Molti di quelli che non ho nominato hanno infarcito i loro dialoghi di parolacce e facili battute sul sesso. Non voglio fare il puritano, sono più che altro preoccupato per lo stato della comicità italiana.