Barbara d’Urso si conferma capace di resuscitare mediaticamente volti trascurati dall’attuale televisione: oggi pomeriggio è toccato a Pippo Franco, il dimenticato re del Bagaglino che ha fatto una rivelazione alla Bislacca: “Ho scoperto la fede“.
Il comico, dopo aver regalato na battuta degna del Bagaglino dei bei tempi in riferimento al suo vero nome che è Francesco Pippo (“Non tutti i Pippi sono Baudo”), racconta di aver vissuto una svolta, dicendo che sulla Terra siamo tutti in transito, Ci voleva lui. E dice di aver conosciuto Natuzza Evolo nel 1985, quando la moglie fu colpita da una brutta malattia. “Ha indirizzato la mia esistenza, anche quando stava male per telefono mi soccorreva. E’ la persona più intelligente che abbia mai conosciuto pur essendo analfabeta: parlava diverse lingue senza conoscerle”. L’ha conosciuta nel 1985 e ce lo viene a dire ora che è nell’Aldilà? “Io li chiamo spiriti elevati“, dice Barbarella. Ah beh.
Fin qui nulla di male, sono tanti i personaggi dello spettacolo che ad un certo punto della propria carriera – sempre quando sono sul punto di scomparire, come Paolo Brosio e Claudia Koll – ricevono la “chiamata” dall’alto. Per carità, non si tratta di deridere un credente, ma questa pratica di andare in televisione ogniqualvolta ci si scopre religiosi arriva per uno strano miracolo sempre dopo anni di assenza dal video. E Pippo Franco manca dalla tv dal 2009, quando il suo Bellissima – varietà anticrisi con ben otto primedonne (le bionde Valeria Marini, Justine Mattera, Angela Melillo e Manila Nazzaro e le brune Pamela Prati, Antonella Mosetti, la trans del Gf Silvia Burgio e Nina Moric.)venne chiuso dopo due puntate, su quattro che ne erano state previste.
Alla fine però si capisce il senso di quest’ospitata cuore a cuore: Pippo Franco ha in uscita un libro dal titolo La morte non esiste, a cui segue la telefonata con benedizione di don Pasquale Varone della fondazione Natuzza Evolo. “Pace, gioia e amore anche a te, mi prendono in giro ma io lo dico col cuore”, conclude Barbarella (di cui qualcuno si è tatuato il titolo di un suo libro) al momento dei saluti. Ha dimenticato “se vi va“.