Contemporaneamente al programma Voyager su Raidue, Roberto Giacobbo diventa conduttore di un nuovo documentario che va in onda questa sera alle 21.00, Voyager Storia, che di tanto in tanto intersecherà la normale programmazione di Voyager.
La trasmissione parlerà di personaggi che hanno fatto la storia, che l’hanno cambiata, personi comuni che si sono trovate a vivere delle situazioni particolari e che con le loro decisioni hanno mutato il destino di un paese.
La prima puntata presenterà in esclusiva mondiale il ritrovamento di un’armatura romana completa, ritrovata grazie al duro lavoro dell’equipe del professor Livio Zerbini, docente di Storia Romana a Ferrara, svolto in Georgia. Come fa un’armatura romana a essere stata ritrovata così lontana?
Le sorprese non sono di certo finite, con il professore Andrea Giardina, presidente dell’Istituto Italiano per la Storia Antica, si cercherà di capire chi erano realmente i gladiatori, ci si avventurerà in un viaggio tra Colosseo, Anfiteatro campano di Capua per cercare di capire ed approfondire la storia dello schiavo Spartaco, colui che si ribellò alla potenza di Roma.
Per gli amanti della storia più contemporanea, verranno fatte vedere delle immagini originali a colori della campagna D’Italia, si cercherà di dare risposta alla domanda: Cosa sarebbe successo nella seconda guerra mondiale se Hitler avesse avuto l’atomica? Ed ancora, quale strano segreto nasconde Il paese dei gemelli, Candido Godoi, il paesino con la più alta concentrazione di parti gemellari, e quale collegamento potrebbe esserci con la fuga di Joseph Mengele, in Sudamerica, il dottore con l’ossessione dei gemelli?
Voyager Storia è un nuovo modo di fare documentario, che affronta tematiche differenti dal solito, fatti storici poco battuti, perché poco conosciuti, o poco approfonditi.
il bigottismo è fenomeno che alligna sia tra le mura dei credenti come tra quelle dei miscredenti, con la differenza che questi ultimi si sentono portatori di un arbitrario diritto alla presunzione di verità per cui sovente finiscono col cadere in un bigottismo ateo più criticabile delle idee stesse che vorrebbero contestare.
Non sono uno studioso dell’argomento, ma qualche cosa ho letto, ed ho perciò letto con interesse la lettera che G. Tranfo ha indirizzato a Giacobbo, conduttore di “Voyager”, anche perchè anche io avevo trovato il servizio sul Gesù storico molto malfatto.
G. Tranfo, nell’evidente tentativo di demolire ogni prova e tesi sulla discussa storicità di Gesù, posizone già di per sè proceduralmente criticabile (lo storico serio non è mai mosso da orientamenti pregiudiziali):
a) porta a riprova della non storicità di Gesù la “immensa letteratura post illuminista che afferma e dimostra il contrario”!
Questo trincerarsi dietro intere biblioteche di convenienza (argomentativa) è già segno inequivocabile della scarsa affidabilità delle scrivente.
L’espressione “afferma e dimostra” la dice lunga sulla padronanza logico-sintattica dell’autore. Prima si dimostra e poi si afferma. Il contrario è eloquente indice di confusione logica.
Come si possa poi dimostrare la inesistenza di una figura o di un sito storico storica è compito arduo che qualunque storico avvertito si guarderebbe dal compiere. Si può sostenere la mancanza di documenti e prove a sostegno di una esistenza, ma non si può “dimostrare” la inesistenza di un personaggio o di una località solo perchè mancano documenti e reperti.
b) “nel I secolo Nazareth ancora non esisteva e fu creata nei secoli successivi per giustificare il titolo di Nazareno dovuto all’apparenenza del “messia” ad un ordine religioso e militare a sfondo rivoluzionario.”
Chi potrebbe razionalmente escludere che una località di nome Nazareth possa (ripeto e sottolineo il possa) essere esistita, tanto piccola ed insignificante (l’Antico Testamento cita Nazareth proprio come località da cui nessuno si aspetterebbe la venuta di un personaggio storicamente titanico come Gesù) da non meritare l’attenzione di alcun documento, mentre, subito dopo l’apparizione del suo più importante “prodotto”, comincia ad essere citata ed ad esistere storicamente? chi potrebbe razionalmente escludere che la sinagoga del 3° secolo sia stata costruita su una precedente, o strutturalmente poco consistente oppure inglobata in quella del 3° secolo? e come dimenticare che nel frattempo la Palestina aveva subito due terrificanti opere di demolizione da parte dell’impero romano, a distanza di pochi mezzo secolo l’una dall’altra? queste rasature al suolo non potrebbero aver distrutto la sinagoga del 1° secolo, ed i suoi ruderi utilizzati per altre costruzioni, sparendo senza lasciare tracce?
L’idea poi che una città possa essere costruita poi, per giustificare l’esistenza di un personaggio millantato, che aveva finito i suoi giorni appeso ad una croce, appare autosmentente. Solo per un grande personaggio si giustifica la costruzione di una città , ammesso e non cencesso che Nazareth non esistesse! e l’idea che fosse stata costruita per un tizio appartenuto ad un ordine religioso e militare (sic!) va comunque nella direzione di asserire la storicità della esistenza di questo personaggio!
c) scrive ancora il nostro: “c’è solo una città nelle vicinanze del lago di Tiberiade a corrispondere perfettamente a tutte le descrizioni estrapolabili dai racconti testamentari”
se gli autori dei Vangeli avessero voluto inventarsi una storia verosimile, avrebbero usato proprio Gamala per ambientare la storia di Gesù! perchè avrebbero dovuto inventarsi una città inesistente, con una sinagoga inesistente, con dirupi inesistenti, con prossimità lacustri inesistenti? gli autori dei Vangeli, oltre ad essere falsari, sarebbero pure maldestri! al nostro non sorge il dubbio che all’epoca il lago potesse essere dilatato in direzione di Nazaret, come dimostrazno le ricostruzioni dell’alveo del Giordano? non sorge il dubbio che un precipizio possa esistere anche in una cittadina situata a decine di metri dal livello del mare come risulta la località di Nazaret (100mt)? che il ptrecipizio possa essere stato cancellato da opere dellì’uomo o terremoti?
d) quanto al numero di pove documentali risalenti solo al 2° secolo, solo 93 manoscritti su 5700, il nostro omette oculatamente di citare quanti altri documenti di quell’epoca e delle epoche posteriori possono vantare tante prove: Secondo il nostro Non solo Omero ma persino Virgilio sarebbero invenzioni posteriori…
Mi fermo qui per concludere che ben ha fatto Giacobbo a non consultare persone tanto maldestre nelle loro presuzioni storiche, anche se il giudizio sulla storicità di Gesù poteva essere costruito meglio, con l’ausilio di qualche studioso dei Vangeli (Istituto biblico) , pro e contro che fosse. Purchè notoriamente attendibile. Mi ha in questo senso sorpreso la intervista fatta a C. Augias, ancorchè brevissima, che tutto è furchè uno storico dei testi evangelici. Il successo di qualche pubblicazione non costituisce prova della attendibilità dell’autore.