Questa sera su RaiTre andrà in onda dopo la puntata di Che tempo che fa? il documentario 1960 diretto dal regista Gabriele Salvatores, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato accolto dal pubblico in sala con grande calore ed emozione. Quello del regista è un viaggio in bianco e nero nell’anno simbolo del boom economico compiuto, sullo sfondo di immagini di repertorio della Rai rimontate, sulle tracce di un protagonista immaginario, un bambino di dieci anni che percorre con i genitori l’Italia da Sud a Nord in cerca del fratello maggiore.
E’ un documentario non nostalgico di un tempo in cui si rincorrevano falsi desideri, come ha spiegato Salvatores. Il documentario rappresenta anche una forma di recupero della memoria e di ricerca d’identità, quella identità ricercata per anni anche tra i giovani, che da allora secondo il regista non sono cambiati:
Oggi ci si lamenta spesso delle sciocchezze che dicono, anche nel Sessanta erano così, forse è la gioventù che è meravigliosamente sciocca. Quello che manca di più all’Italia è proprio una coscienza dello Stato.
Rosario parte per Milano, per cercare lavoro: a tenere uniti i due fratelli sono le lettere che si inviano a vicenda. Ma Rosario è cambiato, si è trasformato in un ribelle, ha perfino dimenticato la promessa di matrimonio fatta a Rosalba, una ragazza del suo paese che lo ama. I genitori capiscono che bisogna fare qualcosa e allora decidono di partire per riportare il figlio a casa. Inizia un lungo viaggio alla ricerca di Rosario che porterà questa famiglia ad attraversare tutta l’Italia ed a scoprire un paese che, trascinato dal boom economico, sta cambiando sotto i loro occhi.
Un viaggio attraverso il lavoro minorile di Napoli, fino alla dolce vita romana, passando per il mito della riviera romagnola: fino a Milano, dove la famiglia scoprirà la verità su Rosario. Ad aiutarlo in questo progetto sono accorsi il giornalista Michele Astori e il montatore Massimo Fiocchi. Salvatores ha annunciato altresì che probabilmente continuerà a raccontare le avventure del suo protagonista in un altro documentario, affiancandolo a Educazione Siberiana, il suo prossimo lavoro.